Scafati. Fallimento Scafati Sviluppo, udienza al 16 marzo - Le Cronache
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Scafati. Fallimento Scafati Sviluppo, udienza al 16 marzo

Scafati. Fallimento Scafati Sviluppo, udienza al 16 marzo

Di Adriano Falanga

Fallimento della Scafati Sviluppo, fissata l’udienza. Si terrà giovedi 16 marzo presso la sezione fallimentare del Tribunale di Nocera Inferiore, la prima udienza per l’istanza di fallimento presentata da un ex revisore contabile nei riguardi della stu. La società, interamente partecipata dal Comune di Scafati, avrebbe accumulato debiti nei confronti del creditore per retribuzioni non saldate. Lo stesso professionista scafatese aveva già presentato istanza nel 2015. In extremis fu trovato un accordo tra le parti e l’istanza fu ritirata. Accordo che prevedeva la dilazione della somma in 8 rate, e per le quali il socio unico, il Comune di Scafati, deliberò anche la concessione di un prestito “postergato” di centomila euro. I soldi sono stati erogati, ma la società ha onerato solo parzialmente il suo debito. Da qui la nuova istanza di fallimento. La somma si aggira sui centomila euro. Complicata la situazione della partecipata che porte avanti il progetto di riqualificazione Ex Copmes. Lo stato di avanzamento dell’opera è ufficialmente rimasto “congelato” al maggio 2016, quando ci fu la consegna dei nove capannoni del lotto C. Da allora c’è stato un cambio al vertice, dopo le dimissioni del presidente Antonio Mariniello, l’ex sindaco ha voluto sulla sua poltrona un altro volto noto della politica scafatese, Alfonso Di Massa. Tutto è poi caduto nell’oblio. Alla Scafati Sviluppo si lavora da anni a “pagherò”, accumulando debiti, verso gli amministratori e consulenti nel tempo nominati. Senza la conclusione dell’intero progetto, la società non può far fronte ai debiti di gestione accumulati negli anni, pare oltre mezzo milione di euro. L’unica commessa che la tiene in vita è solo il progetto Ex Copmes, ma considerato il forte ridimensionamento avuto negli anni, e le difficoltà attuali, tra banca, impresa appaltatrice, inchiesta antimafia, passi indietro degli acquirenti, viene da chiedersi se la conclusione del progetto riesca a saldare l’enorme debito accumulato negli anni. Silenzio dai vertici della società. Una patata bollente che certamente sarà chiamata a risolvere la triade commissariale composta dalla Prefetto Gerardina Basilicata, dalla vice Maria De Angelis e dal dirigente amministrativo Augusto Polito.