Di Adriano Falanga
Buone notizie per gli scafatesi. Deliberata l’adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali e presto la firma all’accordo di programma in Regione Campania, che dovrebbe vedere il riavvio dei lavori del Polo Scolastico. A darne notizia è il commissario prefettizio dottor Vittorio Saladino. “Abbiamo deliberato il giorno 24 l’adesione alla cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali. Il regolamento è stato già trasmesso alla Geset” spiega il Prefetto. La giunta comunale su proposta dell’assessore Raffaele Sicignano con la delibera n.300 del 5 dicembre 2016 aveva approvato l’atto di indirizzo per la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente di riscossione, come disposto dal decreto del governo n 193 ma che per diventare operativa aveva bisogno dell’approvazione del consiglio comunale. Non ci sono stati però i tempi, viste le dimissioni del primo cittadino e il commissariamento dell’ente. C’era però tempo fino a Febbraio, e Saladino non è mancato all’appuntamento. Il decreto legge che regola la “rottamazione” delle cartelle prevede il pagamento del dovuto “condonato” in un’unica soluzione o il rateizzo in 5 rate da versare tre entro l’anno 2017 (scadenze nei mesi di Luglio, Settembre e Novembre) e due nel 2018 (mesi di Aprile e Settembre). A giorni sarà possibile ricevere tutte le informazioni presso gli sportelli Geset. “Settimana scorsa ho chiesto un appuntamento in Regione Campania per discutere della nuova programmazione dei fondi europei – continua ancora il commissario prefettizio – devo dire che mi hanno prontamente risposto e la settimana prossima dovrei essere in Regione”.
Il nuovo accordo di programma dovrebbe rifinanziare i lavori del Polo Scolastico, attualmente rappresentato da un grosso “buco” in pieno centro città. “Compatibilmente con le esigenze di bilancio, e le magre risorse finanziarie, stiamo cercando di dare le giuste risposte alla città. Naturalmente rispetteremo le priorità che in questi giorni di insediamento ci sono state illustrate” aggiunge Saladino. Partiti i lavori nel luglio 2014, nel momento in cui viene terminato e saldato il primo Sal, la Tyche (impresa appaltatrice) abbandona il cantiere. La diatriba nasce nel momento in cui dallo scavo sono emersi materiali di risulta della precedenti costruzioni. Una quantità elevata e non preventivata, la cui rimozione comporta un costo tale da non poter essere compreso nel quadro economico del progetto. Il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e l’impresa su chi dovesse accollarsi il costo finisce con la risoluzione del contratto e successivo contenzioso in Tribunale. Vertenza che costerà, almeno fino ad oggi, 40 mila euro di sole spese legali, oltre i 270 mila euro necessari per lo smaltimento dei rifiuti lasciati sul cantiere dall’impresa appaltatrice. La soluzione per riprendere i lavori, dopo la perdita del finanziamento e la relativa copertura economica sembra stare nei “progetti retrospettivi” e cioè lo spostamento contabile su progetti già realizzati con altri fondi nazionali. “La somma complessiva del nuovo accordo di programma che firmeremo a breve in Regione Campania è di circa 11 milioni di euro” spiegava un anno fa Pasquale Aliberti. Una firma ancora non arrivata. Nei giorni scorsi l’appello di Monica Paolino: “Un ulteriore ritardo, metterebbe seriamente a rischio l’utilizzo dei 10,5 milioni di euro, che Scafati era riuscita a garantirsi, grazie alle opere pubbliche realizzate negli anni passati. E’ auspicabile, pertanto, alla luce della tempistica di spesa che ci impone l’Europa, che la gestione commissariale si attivi nell’immediato, a ragionare con la struttura regionale”. Un ragionamento prontamente cominciato, la speranza è che sia anche prontamente portato a termine.