Di Adriano Falanga
Nessun concorso, nessuna nuova assunzione dirigenziale. Almeno fino a quando le casse comunali non lo permetteranno. A spiegarlo è lo stesso commissario prefettizio Vittorio Saladino. Occorre però individuare almeno due figure necessarie per il funzionamento dell’Ente: il nuovo comandante della Polizia Municipale e l’addetto stampa. Impossibile però procedere a nuove assunzioni. La soluzione? Dirigenti a scavalco. “Faremo una convenzione con comuni a noi vicino, chiedendo lo scavalco dei professionisti a noi necessari – spiega Saladino – una scelta necessaria ed economica, chiaramente con durata limitata”. I comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, possono servirsi dell’attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali purché autorizzati dall’amministrazione di provenienza. La fattispecie dell’incarico a scavalco si manifesta esclusivamente quando un medesimo dipendente espleta la propria attività lavorativa, nell’ambito di un unico rapporto di lavoro, a beneficio di due diverse amministrazioni, ripartendo la prestazione secondo regole organizzative (in particolare quote di orario) oggetto di convenzione tra le parti. Lo scavalco può implicare, in vario modo, incrementi al trattamento economico e rimborsi per le trasferte da una sede all’altra, ma sempre nell’ambito di un rapporto lavorativo unico. Lo stipendio del professionista verrà così ripartito tra i due enti in cui presta servizio, e così l’addetto stampa e il comandante dei caschi bianchi peseranno sulle casse comunali scafatesi per circa il 20% del loro stipendio. Al momento non sono ancora state chiuse le convenzioni, voci però vogliono il Comune di Scafati in trattativa con quello di Pompei per l’addetto stampa e quello di Sant’Antonio Abate per il capo dei Vigili Urbani. Tutto resta da confermare chiaramente. Attualmente la Polizia Municipale, fin dal mese di settembre scorso, è guidata rotazione di 15 giorni da ognuno dei tre capitani in organico: Antonio Cavallaro, Pasquale Cataldo e Ferdinando Raiola. Una brutta notizia per chi tra loro, ambiva alla poltrona che fu di Alfredo d’Ambruoso, dimessosi a due mesi dalla pensione. Se il sistema dello scavalco funzionerà, non è escluso che possa essere esteso anche per altre figure amministrative di Palazzo Mayer, come quella della segretaria generale, attualmente ancora riporta da Immacolata Di Saia.
SALADINO: “NON E’ DETTO CHE RESTI DOPO SCIOGLIMENTO”
Vittorio Saladino non si nega a nessuno, la sua disponibilità è stata apprezzata sia a destra che a sinistra ma le tante proposte presentate rischiano di restare campate per aria, non solo per la mancanza di risorse economiche. Sul Comuna aleggia infatti lo spettro dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, una decisione che il Consiglio dei Ministri ha già all’ordine del giorno da qualche settimana. Entro i primi giorni di Febbraio bisognerà che il Governo si esprima, o in positivo o in negativo. I presupposti però ci sono tutti, considerata la conclusione della relazione prodotta dalla commissione d’accesso. Diverse centinaia di pagine in cui sono racchiuse le verifiche, le audizioni e le conclusioni dei commissari inviati dal Ministero dell’Interno nel marzo 2016. Tutto lascia pensare allo scioglimento, e in tal caso, potrebbe anche cambiare il commissario. “Se dovessi essere nominato nuovamente io non mi tirerei indietro – confida Saladino – ma certamente non sarò io a propormi”. Dall’amministrazione ordinaria attuale, conseguenza delle dimissioni di Pasquale Aliberti, si passerà a quella straordinaria, che comporterà tempi molto più lunghi, trainando la città al voto non prima della Primavera del 2019. Dell’attuale pool commissariale, con buona probabilità dovrebbe restare la sola dottoressa De Angelis, affiancata da un funzionario della Prefettura di Napoli esperto in Economia e dal Presidente, che potrebbe essere lo stesso Prefetto Saladino. Tutto dipende dalle decisioni ministeriali, attese entro la settimana prossima.