La Procura di Napoli ha chiuso le indagini preliminari su Enrico Coscioni, il cardiochirurgo salernitano consulente in materia sanitaria del presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, accusato dagli inquirenti della Sezione reati contro la pubblica amministrazione di avere costretto alle dimissioni tre manager della sanità. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno notificato l’avviso di fine indagini al professionista, negli uffici napoletani della Regione, a Palazzo Santa Lucia.
Iniziate circa un anno fa, dopo la presentazione di un esposto da parte di una delle presunte vittime, le indagini hanno cercato di fare luce sulle pressioni che tre ex commissari avrebbero subìto per mano di Coscioni tra i mesi di settembre e dicembre del 2015.
Pressioni finalizzate ad ottenere le dimissioni dei manager. Si tratta di Salvatore Panaro (che ha presentato l’esposto con il quale sono iniziate le indagini), lo scorso novembre dimissionario dall’incarico all’Asl Napoli tre; Patrizia Caputo, ex commissario straordinario dell’ospedale Cardarelli, e Agnese Iovino, ex commissario straordinario dell’Asl Napoli due, che lo scorso 6 dicembre il Tribunale di Napoli ha sospeso per un anno dall’incarico di direttore sanitario perché tra il 2012 e il 2014 avrebbe fatto ottenere ad alcuni componenti la sua cerchia familiare incarichi professionali in violazione delle norme vigenti.
Di particolare interesse, per gli inquirenti, è risultato un documento sequestrato all’ex capo della segreteria politica di De Luca, Nello Mastursi, durante una perquisizioni, ritenuto riconducibile alle presunte pressioni sui tre ex commissari: un prospetto nel quale sono state annotate ipotesi di nomine nella sanità, alcune delle quali inerenti proprio le posizioni occupate dai tre ex manager, successivamente divenute effettive.