Per la Lega Pro la prima giornata si giocherà, pena sconfitte a tavolino per tutte le società i cui giocatori non scenderanno in campo. A confermarlo è il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli che ribadisce la posizione della Lega: “Per noi la prima giornata si giocherà. Prendo atto della decisione dell’Aic ma ribadisco che c’è una data di inizio del campionato e che partirà regolarmente venerdì sera. Se i calciatori hanno intenzione di non scendere in campo saranno applicate le norme previste dal regolamento ossia le squadre che non si presenteranno in campo col numero minimo di calciatori perderanno a tavolino per 3-0. Non capisco davvero a chi possa giovare questa soluzione. Purtroppo non ci si rende conto che il calcio in Italia è ben oltre le proprie possibilità e che una politica tesa al risparmio è inevitabile. Inoltre vorrei che i calciatori capissero che se non si gioca la prima giornata le società perderanno la prima voce in entrata dopo mesi passati a spendere senza avere introiti. Se vengono meno gli incassi del primo turno le società potrebbero non avere le risorse per pagare gli stipendi, creando un danno ai calciatori stessi, oltre che a loro stesse che non supererebbero i controlli della Covisoc con conseguente deferimento e penalizzazione. Davvero un bel successo!”. Ghirelli poi sottolinea che non c’è più margine per trovare un compromesso né l’intenzione di farlo. In tal senso si dovrà attendere l’assemblea di Lega Pro che avrà luogo giovedì mattina e nella quale sarà presa una decisione definitiva, in un senso o nell’altro: “Questo è un altro aspetto assurdo. L’Aic indice uno sciopero prima che le società di Lega Pro si incontrino e decidano il da farsi. Giovedì le società si incontreranno e decideranno ma la nostra posizione è questa e non si cambia. Venerdì iniziano i campionati. Un’altra stranezza è che l’Aic non abbia scioperato negli anni scorsi quando le cifre in ballo erano di molto superiori e lo fa adesso per cifre molto inferiori. Inoltre la nostra norma non è altro che un’indicazione, un suggerimento. Le società sono libere di non rispettarla, come probabilmente faranno diverse società che stanno investendo nei cosiddetti ‘over’ come credo faranno Cremonese, Lecce, Salernitana, Perugia e qualche altra. E’ una scelta libera, però si rinuncia ai tre milioni di contributi. E’ una completa scelta delle società, non so quale guadagno ci sia ma sono liberi di farlo. Il problema vero è che l’Italia è un Paese vecchio, si considerano giovani calciatori di ventisei anni. Caso unico in Europa dove invece vedo ragazzi diciotto, diciannove anni giocare nel Real Madrid, nel Bayern Monaco, nell’Ajax. Perché non dovrebbero giocare in Lega Pro? Il nostro campionato ha una mission, che è quella di formare ragazzi che possano rilanciare il nostro calcio e le nostre nazionali. Per farlo cerchiamo di premiare chi dà spazio ai giovani, non vedo che male c’è visto che i nostri giovani, quelli veri, vengono sempre penalizzati”. Infine Ghirelli lancia una provocazione a Tommasi che si chiede il perché la norma dell’età media valga solo per il campionato e non per la coppa Italia: “Questo è un bel suggerimento, l’anno prossimo magari amplieremo la norma anche alla coppa. Scherzi a parte non abbiamo previsto l’età media per la coppa Italia perché i primi turni si giocano nel bel mezzo del mercato e le rose non sono ancora definite quindi sarebbe più complesso”.
Simone Perrotta