di Andrea Pellegrino
E’ consentito raddoppiare o triplicare il gettone di presenza dei consiglieri comunali? Certo che no per il ministero dell’Interno che risponde ad un quesito, quasi scontato, richiesto dal segretario generale dell’ente comunale Ornella Menna. Sostanzialmente il dipartimento degli affari interni e territoriali, legge alla mano, sancisce l’impossibilità di incrementare gli emonumenti. Al contrario nulla vieterebbe la riduzione o la completa eliminazione così come avvenuto in alcuni comuni anche della provincia di Salerno. Sostanzialmente il Ministero definisce un tetto massimo oltre il quale ciascuna amministrazione non può andare rispetto alla liquidazione di gettoni di presenza o indennità per amministratori comunali. Questa, la risposta al quesito posto dal Comune di Salerno che però non risolverebbe il caso “gettoni” che è scoppiato al terzo piano di Palazzo di Città. Al vaglio infatti ci sono due determine dirigenziali firmate dal dirigente Tommaso Esposito che in poco meno di dodici mesi cambia indicatori e normative rispetto alla determinazione dei compensi ai consiglieri comunali. Così si sarebbe passati dai circa 80 euro di maggio, applicando la normativa in deroga, ai circa 27 di luglio. Ed è su questo che alcuni avevano chiesto chiarimenti anche per eventuale ricorso al Tar, i cui termini sono però quasi scaduti. Il parere è stato notificato dal presidente del Consiglio Sandro Ferrara il 28 ottobre (ieri), benché emesso dal Ministero il 13 settembre e protocollato alla Prefettura di Salerno il 22 settembre, per poi essere trasmesso al Comune e protocollato il 29 settembre. Come mai è stato necessario un mese per notificare il parere ai presidenti di Commissione e quindi ai consiglieri comunali a pochi giorni dalla scandenza per un’eventuale impugnativa della determina dirigenziale che rimodula i gettoni? Il caso, a quanto pare, arriverà ben presto in Commissione Trasparenza.