Costa d’Amalfi, c’è una nuova certezza: a meno di una settimana dalla chiusura “cronologica” determinata dalla riapertura dei termini del bando per la privatizzazione Corporacion America ha comunicato al Consorzio l’intenzione di effettuare il sopralluogo tecnico dello scalo e la volontà di avere accesso alla documentazione a disposizione dei partecipanti per fare tutte le valutazioni necessarie alla formulazione definitiva dell’offerta.
Il gruppo argentino, guidato dal miliardario di origine armena Eduardo Eurnekian, proprietario di 51 aeroporti nel mondo, già noto in Italia per essere stato proprietario della compagnia low coast Volare, prosegue senza tentennamenti il suo percorso di avvicinamento all’aeroporto di Salerno.
Il 23 agosto si chiuderanno tecnicamente i termini a disposizione dei partecipanti al bando: termini riaperti dal Consorzio dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato contro la sospensiva emessa dal Tar del Lazio. In quella circostanza, per evitare problemi di tipo giuridico, il Cda della società consortile ha deciso di “riportare le lancette indietro” e di far ripartire cronologicamente i termini a disposizione dei partecipanti. Che, tecnicamente, restano due: Corporacion America e la stessa Gesac.
Dal canto proprio la società che gestisce Capodichino (che continua ad insistere sul proprio ruolo di gestore unico del sistema aeroportuale campano, nonostante i ripetuti pronunciamenti contrari della giustizia amministrativa, ndr) non ha ancora fatto valere il proprio diritto di “ispezione” dello scalo e dei documenti. Un segnale, questo, della volontà di Gesac di non voler partecipare più al bando per la privatizzazione dello scalo.
Del resto il Consiglio di Stato, con l’ordinanza emessa a luglio, ha evidenziato l’incongruenza dell’atteggiamento di Gesac: i giudici hanno dato torto al gestore di Capodichino anche perché la stessa società ha partecipato alla gara oggetto del ricorso presentato al Tar del Lazio, il cui giudizio di merito si discuterà il prossimo 28 novembre. A tal proposito Gesac, che continua a produrre carta bollata sotto l’egida legale di mister ricorso, alias l’avvocato Ernesto Stajano, ad inizio agosto ha prodotto – di fatto – nuova documentazione “per motivi aggiunti” al ricorso che si discuterà a fine novembre. Voci di corridoio ipotizzano che, stavolta, i legali di Gesac puntino sulla riapertura dei termini fatta a luglio dal Cda del Consorzio, nel tentativo sempre più contorto e complesso di guadagnare tempo e di ritardare ulteriormente l’esito del bando.
Gesac, questo è certo, fino ad oggi non ha manifestato l’intenzione di effettuare sopralluoghi a Pontecagnano. Cosa che, invece, ha fatto – come detto – Corporacion America che ha chiesto al Consorzio di poter accedere agli atti a disposizione. A chiusura dei termini, e quindi dopo il 23 agosto, il Consorzio comunicherà alla Aeroporto di Salerno Spa (ovvero alla società di gestione del Costa d’Amalfi, ndr) la data prevista per il sopralluogo.
Ci si avvia, dunque, verso un esito “scontato”: un unico soggetto, rispetto ai due inizialmente partecipanti, proseguirà il suo percorso di avvicinamento alla gestione del Costa d’Amalfi. Il 65 percento del pacchetto azionario della Spa – salvo ulteriori ricorsi e impedimenti di tipo giuridico-amministrativo – potrebbe finire nella disponibilità del gruppo argentino che, ad inizio luglio, si è aggiudicato la gara per Ata, il gruppo di servizi aeroportuali focalizzato in primis su Milano Linate Ovest ma anche su altri scali italiani (Milano Malpensa, Venezia Tessera, Roma Ciampino e Catania Fontanarossa). Il Costa d’Amalfi, in quest’ottica, rappresenterebbe lo scalo di riferimento del meridione d’Italia.