Un fiume pentastellato in piena che si risveglia anche a Salerno, urlando a gran voce il “No” al referendum costituzionale. Arrivano nel “regno di De Luca” Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, che fanno tappa dopo aver percorso in moto la costiera cilentana, fino ad arrivare a quella amalfitana. A Salerno si fermano a via Roma perché “qui è l’unico posto dove non arrivano i figli di De Luca”, scherza Di Battista, che urla il suo “no” al referendum costituzionale insieme ai tantissimi seguaci che lo hanno accompagnato nel viaggio “coast to coast”. Ma i salernitani non risparmiano gli applausi e tra un selfie e le foto di gruppo, si risvegliano gli animi assopiti dalla mancata presentazione della lista alle amministrative 2016. Al grido di “liberiamo Salerno” si riuniscono i meetup e Di Maio risponde alle provocazioni lanciate da Vincenzo De Luca oramai da settimane: “A De Luca cosa vogliamo dire? Fa delle belle battute, ma quando vuole cominciare ad occuparsi della Campania e in particolar modo della sanità pubblica ce lo fa sapere, passerà alla storia per aver gestito la sanità pubblica come la vecchia democrazia cristiana, se lui è contento di questo, io sinceramente non lo sono. Se vuole continuare con la lottizzazione e con la legge messa in piedi che tra l’altro va contro anche le norme di Renzi stesso, noi ci siamo comunque e non molliamo”. Un confronto più volte chiesto dal Governatore della Campania e invito mai accolto dal vice presidente della Camera Luigi Di Maio: “Fa ancora il sindaco a Salerno? Lo sappiamo bene. Io lo seguo con affetto ogni settimana, non accetto l’invito al confronto perché lui fa battute più simpatiche delle mie, sfigurerei nel dibattito”. Ma l’arrivo di Alessandro Di Battista accende la scena ma la richiesta sembra essere sempre e solo una: liberare Salerno dal “deluchismo”. Più volte infatti attivisti dei meetup pentastellati di Salerno hanno chiesto a gran voce di “intervenire”, chiedendo anche spiegazioni sulla mancata occasione delle elezioni comunali, Di Maio però precisa: “Siamo qui per ribadire il nostro No al referendum, siamo arrivati anche qui. Sulla questione amministrative non eravamo pronti, dove non eravamo pronti semplicemente abbiamo ritenuto opportuno non presentarci”. Alessandro Di Battista poi ha concluso: “Vogliono mandarci via, ma noi manderemo via loro”. Poi la partenza da Salerno in direzione Amalfi. Una lunga fila di scooter ha scortato Luigi Di Maio ed Alessandro Di Battista fino ad Amalfi.
Articolo Precedente
Sannino: Pagata l’emozione di troppi giovani. Pubblico eccezionale
Articolo Successivo
6 anni fa il delitto Vassallo: il fallimento dell’Antimafia
Post Recenti
Categorie
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco