Per correttezza di rapporti non ci occupiamo della linea editoriale degli altri giornali.Ma quando un tale Stefano Tambburini o Tamburini, si permette di offendere la redazione di un giornale in vita fin dal 1994, c’è bisogno di intervenire. Al direttore della Città non è piaciuta la nostra prima pagina odierna. Legittimo. Ma da qui a passare alle contumelie ce ne passa. Saremo anche un giornale da prefisso telefonico, saremo anche brutti sporchi e cattivi ma siamo liberi di decidere. Devo ritenere che la parola frocio che lo ha tanto sconvolto deve averlo particolarmente colpito, forse per gusti personali, non lo so. Di certo non sono problemi suoi se davanti ad una squallida vicenda come quella di Cava, dove ci sono tanti giovani vittime dei due froci e pervertiti e dei loro complici che mi auguro vengano arrestati al più presto, Cronache assume una posizione forte e senza equivoci. Come abbiamo sempre fatto in ogni situazione in cui si chiedeva di scendere in campo.
Noi siamo per la castrazione chimica per queste persone, siamo dalla parte dei ragazzi e ci auguriamo che in carcere venga applicata la giusta legge che al fichetto Tamburini o Tambburrini, scusate ma non frequento le stanze del potere che ogni anni ripianano i debiti che la Città accumula tanto che il Fatto, l’altro ieri, parlava di cessione della testata, potrà non piacere. Noi siamo brutti, sporchi e cattivi ma abbiamo le idee chiare. I pedofili e i violentatori vanno puniti: Tamburini o Tambburrini o come diavolo si chiama, non ha le palle, come noi di dire le cose come stanno. Noi siamo dalla parte dei ragazzi, lui difenda i violentatori. E non ha le palle di rispondere nemmeno al telefono, come tutti i vigliacchi. Se pensa di intimorire Cronache e la sua redazione si sbaglia di grosso, da oggi può stare certo ci occuperemo di Lui e del suo lavoro. Noi siamo amici dei gay, non dei froci violentatori. Lo comprenda bene.