Le diagnosticano una banale cefalea ma muore per un aneurisma cerebrale. Quattro indagati e tre ospedali sotto accusa per il decesso di Antonia Quaranta, la 58enne di Eboli spirata alcun giorni fa presso il nosocomio di via San Leonardo “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” dove era stata ricoverata dopo essere stata dimessa dall’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli e da quello di Battipaglia “Santa Maria della Speranza”. L’avviso di garanzia è stato notificato a G.S ed F.E.., entrambi medici del pronto soccorso dell’ospedale di Eboli e di Battipaglia, e a due medici del nosocomio di via San Leonardo G.C. ed N.N., luogo dove si è registrato il decesso. Le indagini, affidate al sostituto procuratore del tribunale di Salerno Katia Cardillo, sono nate in seguito alla denuncia dei familiari della vittima rappresentati dall’avvocato Federico Conte che, ora, chiedono giustizia. Il calvario per la famiglia della 58enne è cominciato lo scorso 11 luglio quando la donna, in preda a forti dolori alla testa, è condotta dai familiari presso il pronto soccorso dell’ospedale di Eboli: qui dopo le visite di controllo la 58enne viene dimessa con una diagnosi di forte cefalea. Le condizioni della paziente, però, dopo le dimissioni continuano a peggiorare. Antonia Quaranta sta male, i dolori alla testa diventano sempre più violenti: così, il mattino successivo la donna torna in ospedale ma, questa volta, si reca al pronto soccorso dell’ospedale di Battipaglia. Uguale la diagnosi effettuata dai medici senza eseguire – secondo la denuncia sporta dai familiari – neppure una tac nonostante espressa richiesta della 58enne disposta a pagare l’esame clinico. Alla paziente sarebbe stato effettuato un semplice lavaggio prima delle dimissioni. In poche ore la situazione si aggrava: il dolore alla testa diviene sempre più lanciante, Antonia Quaranta sta malissimo. E’ il 13 luglio quando la 58enne è accompagnata dai familiari all’ospedale di Salerno dove, finalmente, viene eseguita una corretta diagnosi. La 58enne è affetta da un aneurisma cerebrale: non c’è tempo da perdere, immediato il ricovero ma per la paziente ormai non c’è più nulla da fare, il decesso sopraggiunge lo scorso primo agosto alle 11 del mattino, tra la disperazione dei suoi cari. Immediata la denuncia che mette in moto la macchina della Procura. Ieri la prima tappa investigativa con l’esame autoptico per stabilire le cause del decesso e l’affidamento dell’incarico peritale davanti ai legali degli indagati, gli avvocati Vincenzo Volpe, Francesco Ruggiero, Angelo Mancino e Pasquale Del Guercio. La Procura ha nominato la dottoressa Emanuela Turillazzi, responsabile del Servizio di Medicina legale presso l’università degli studi di Foggia, gli indagati hanno invece nominato i consulenti tecnici Enrico Mainenti, Luigi Mastrangelo e Giuseppe Consalvo. Saranno quindi le indagini della Procura, attraverso le consulenze, a ricostruire l’intero iter clinico della donna dal momento del primo accesso al Pronto soccorso di Eboli fino al ricovero presso l’ospedale salernitano e al successivo decesso. I consulenti dovranno accertare se l’operato dei sanitari che hanno avuto in cura la donna è stato corretto o se, invece, esistono profili di negligenza, imprudenza o imperizia.
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