Questa sera, alle ore 21, appuntamento al Teatro Italia di Acerra con l’Associazione Musicale Nuove Consonanze, diretta da Domenico Montano
Di OLGA CHIEFFI
Uno dei titoli più ricordati, tra i brani di Duke Ellington, è anche uno dei suoi più divertenti e sospesi: “It don’t mean a thing, if it ain’t got that swing”, cioè “Non significa niente (Non vuol dire niente), se non ha quel certo swing”. Swing è una di quelle parole assolutamente americane di cui è una grana dare una soddisfacente resa in italiano. Si salta dai ballabili popolarissimi della “Swing Era”, al mistico swing dei giocatori di golf, degli sportivi americani che cercano la scioltezza, la naturalezza e l’efficacia del gesto atletico. Lo swing (qualsiasi traduzione se ne possa dare – e anzi, solitamente lo si lascia tale quale in inglese) ha dunque a che fare con un’idea di equilibrio e musicalità, con un’oscillazione perfetta e sensata, incorruttibile, un’immagine da cui si ricava l’impressione affascinante che la vita stessa, la nostra famosa esistenza, sia dotata di un suo proprio swing. Quale poi sia il significato – per ritornare al titolo di Ellington – di questo swing, non si può dire, e anzi stabilirlo non ha nessuna importanza: l’essenziale è coglierlo, accorgersene, registrarlo. Stasera, il pubblico che affollerà il Teatro Italia di Acerra, intorno alle ore 21, cornice della serata di gala promossa dall’Associazione Musicale Nuove Consonanze Music Events, lo swing lo proverà sulla propria pelle, grazie alla “Cadillac’s Swing Band”, composta da Antonio Bocchino e Domenico Montano al sax, Mauro Seraponte e Gaetano Amendolagine alla tromba, Antonio Di Somma al trombone, Daniele Antonucci alla chitarra, e una super sezione ritmica capitanata dalla batteria di Domenico De Marco, con Paolo Palmieri al basso e Diego Carboni investe di pianoforte conductor. Il programma, unitamente all’amalgama dello strumentale, vedrà alla ribalta due intense voci, quali quelle di Denise Di Nardi e Pasquale Cerullo, strumenti agrodolci, , con performance coerenti e fluide che traverseranno l’infinito song book americano, sino alla tradizione partenopea. Ascolteremo i grandi classici del ritmo più romantico e coinvolgente del mondo come Blue Moon, New York New York e i successi del nuovo swing come Moondance, Fever , con una parentesi dedicata al canto lirico con un ospite speciale: il baritono Felice Tenneriello, reduce dalla vittoria al Premio Internazionale Cartagine per la sezione musica.