Gran concorso di pubblico per i due concerti nella Chiesa di Santa Apollonia, inseriti nella XXVI edizione del Crocifisso Ritrovato
Di Rooney
Due appuntamenti musicali hanno caratterizzato il programma della XXVI edizione del Crocifisso Ritrovato promosso dalla Bottega San Lazzaro di Chiara Natella. La Chiesa di Santa Apollonia, secondo i dettami dell’indimenticato Peppe Natella, ha continuato ad essere contenitore di suoni e di talenti, animata dai giovani goliardi dei conservatori europei, ospiti del Martucci di Salerno, che sono riusciti a calamitare il pubblico, pur attratto dai numerosissimi eventi in cartellone nella kermesse medievale. I ragazzi coordinati dalle docenti di musica da camera Anna Bellagamba e Francesca Taviani sono stati protagonisti di validissime esecuzioni, a cominciare dal Quintetto op.44 di Robert Schumann, eseguito dalla violiniste Giovanna Faino e Valentina Palmieri, con Aleandro Giuseppe Libano al pianoforte, l’esperto Pasquale Colabene alla viola e Sharon Viola al cello, una lettura mai sopra le righe, sia nella scelta dei metronomi, tutt’altro che esasperata, sia in quelle delle dinamiche, ma di grande sostanza, precisa negli attacchi e di commovente pulizia. Qualche problema di emozione e intonazione, invece per il duo composto da Cristian Suarèz Guerra al flauto e Pavlina Bonkova al pianoforte, Spagna e Repubblica Ceca, che si sono incontrati sulle note di Mouquet e della sua “Flute de Pan”, tra sprazzi di entusiastica brillantezza e qualche ombra, seguiti dalla rivelazione della splendida voce di mezzosoprano di Michela Rago, giovanissima cantante, con al pianoforte un’attenta Quian Fang Wei, la quale si è cimentata con alcuni Lieder di Schubert e Schumann, concludendo la prima serata con un omaggio a Giuseppe Verdi, intonando “In solitaria stanza”, sottolineata dalla particolare morbidezza nella resa delle torniture melodiche. Amicizia nata tra i banchi di scuola quella tra il soprano Italia Fiorentino e il mezzosoprano Sabrina Lamberti, le quali insieme al pianista Pasquale Cardenia, al violinista Jacopo Minelli e alla cellista Francesca Giglio, hanno inaugurato la seconda serata Erasmus con quattro Folksongs di Ludwig van Beethoven, offrendo una esplorazione sensibile delle pagine, attraverso flessibilità di respiro e morbidezza di impasti e riflessi strumentali. Il corno solista è veramente difficile da ascoltare. Il palcoscenico di Santa Apollonia ha, quindi, ospitato il purissimo talento del cornista Stefano Cardiello, appartenente al magistero di Antonio Proto, in duo con una vera professionista in erba Ilaria Capaldo al pianoforte, che in un futuro prossimo vanteremo celebri. Sul leggio la virtuosistica sonata op.17 di Ludwig Van Beethoven, eseguita con coerenza e compattezza, grande elasticità nell’agogica, in particolare da parte del pianoforte, rivelando la capacità di render conto delle più sottili tensioni espressive manifestate dal cornista. Se il soprano bulgaro Petya Petrova, accompagnata dalla pianista Roberta Masullo, ha colto l’ironia e l’astrazione della Diva de l’Empire di Erik Satie, il finale è stato affidato al trio composto da Francesco Fermati al pianoforte, Fabrizio Fornataro al clarinetto e Francesca Giglio al violoncello, interpreti del Trio Pathètique di Mikail Glinka. Rigore formale, sonorità brillanti, pulite, con approccio muscolare, un po’ rigido, privo di qualsivoglia abbandono, in particolare da parte di pianoforte e clarinetto. Applausi entusiasti per tutti i ragazzi e appuntamento al Festival Santa Apollonia che si svolgerà dal 1 al 12 giugno.