di Andrea Pellegrino
«Si comunica che l’attività di che trattasi è priva del “Certificato di prevenzione incendi” che costituisce autorizzazione ad esercire ai soli fini antincendio». L’attività è la Fonderia Pisano di Fratte e a scrivere è il comandante provinciale dei Vigili dei Fuoco, l’ingegnere Emanuele Franculli. La nota – del 22 marzo scorso – del Comando dei Vigili del Fuoco di Salerno risponde ad una richiesta della Regione Campania (datata 16 marzo), ed in particolare ad una istanza di riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) – rilasciata nel 2012 – relativa all’impianto dei Pisano in via Dei Greci.
Nella nota, inviata anche alla Procura della Repubblica di Salerno e alla Prefettura di Salerno, nonché al Comando Carabinieri per la tutela dell’Ambiente, si attesta che al momento l’azienda è «priva del certificato di prevenzione incendi». Difficile comprendere, dall’atto dei caschi rossi di Salerno, se il certificato sia stato o meno mai rilasciato a favore dell’azienda. Ma su ciò, a quanto pare, si potrebbero accendere i riflettori da parte della Procura della Repubblica, ed in particolare del pubblico ministero Polito, titolare dell’inchiesta sulle Fonderie Pisano.
Intanto ieri mattina i rappresentanti del Comitato Salute e Vita (Lorenzo Forte, Paola Amato e Massimo Calce) hanno incontrato i vertici dell’Asl di Salerno, ed in particolare il subcommissario Luongo, il direttore dipartimento prevenzione Della Porta, il dottor Saggese e dottor Ronca del dipartimento Igiene e Salute Prevenzione e due professori universitari dell’università di Salerno. «Per la prima volta – dicono dal Comitato – ci sembra che l’Asl voglia svolgere fino in fondo il proprio ruolo, è stato comunicato l’avvio dello studio epidemiologico sulla popolazione fondamentale per trovare le dovute correlazioni tra malattie e fonti d’inquinamento del territorio così da poter finalmente avere una verità scientifica su ciò che noi conosciamo da tempo e che viviamo sulla nostra pelle. Ci è stato comunicato – proseguono – che parteciperà all’osservatorio istituito nel mese di marzo, l’istituto nazionale della Sanità con il dottor Bianco e il CNR di Pisa oltre all’università di Salerno. Ci è stato, inoltre, assicurato che una volta individuati i metalli da ricercare e le sostanze da ricercare eventuali presenti sul territorio della valle dell’Irno, saranno anche effettuate analisi sulla popolazione per vedere la presenza anomala di metalli pesanti e di altre sostanze nella popolazione, naturalmente le persone verranno scelte con criteri scientifici».
«Ribadiamo – dicono ancora la necessità di riattivare il tavolo tecnico di monitoraggio ambientale della Valle dell’Irto regionale, istituto dalla Regione Campania due anni per creare quella collaborazione necessaria tra Arpac e Asl organi che hanno entrambi competenze anche se diverse a difesa della Salute e dell’ambiente».
Infine, la portavoce M5S alla Camera, Silvia Giordano, ha chiesto l’istituzione di un tavolo interministeriale sulla questione delle Fonderie Pisano di Salerno. La richiesta è stata inoltrata al Ministero della Salute, del Lavoro e dello Sviluppo Economico con l’intento di fare chiarezza sulla questione dello stabilimento salernitano. «La vicenda Fonderie Pisano – dichiara Giordano – necessita dell’intervento di tre Ministeri, perché c’è in gioco la salute dei residenti e dei dipendenti stessi che lavorano in un ambiente che l’Arpac ha già ritenuto poco salubre. Per questo motivo ho chiesto già una ispezione del Ministero della Salute all’interno della fabbrica. La magistratura farà il suo corso e provvederà ad effettuare le sue indagini, ma anche il Governo deve attivarsi a tutela del diritto alla salute e del diritto al lavoro». Due settimane fa è stata depositata la terza interrogazione parlamentare sul caso Fonderie, ma a nessuna è seguita risposta.