di Andrea Pellegrino
La Procura della Repubblica apre l’inchiesta su Ideal Standard. La notizia giunge proprio nel bel mezzo di un incontro organizzato dagli ex operai alla Confesercenti. Ad annunciarla sono proprio i Noe di Salerno che proprio ieri mattina hanno avviato le indagini acquisendo prime testimonianze ed atti. Così sarà il pubblico ministero Polito, supportato dal Noe di Salerno, ed in particolare dal luogotenente Giuseppe Recchimuzzi, ad occuparsi della vicenda denunciata dai lavoratori attraverso le loro testimonianze raccolte su queste colonne nei mesi scorsi, e ripresa con forza e determinazione dalla Cisl guidata da Matteo Buono. L’indagine ora dovrà accertare quanto descritto dagli ex operai, ossia l’interramento di amianto all’interno di vasche presenti nell’opificio industriale all’atto della chiusura dello stabilimento Ideal Standard e con il subentro della società Sea Park. Fatti che ieri sono stati ribaditi nel corso dell’incontro pubblico e sostenuti anche dai legali Anna Amantea e Dante Stabile che assistono gli ex dipendenti della fabbrica. Materiale che ora sarà al vaglio dell’autorità giudiziaria che dovrà accertare anche la proprietà dei suoli e dello stabilimento. La prima testimonianza pubblica risale a novembre. Da lì in poi su Cronache e a seguire sull’emittente LiraTv si susseguono i racconti degli operai. Alcuni di loro, circa sessanta, nel corso degli anni sono deceduti per malattie tumorali. Gli ultimi risalgono a novembre e dicembre. Per loro ci sono i familiari a chiedere verità su quanto accaduto all’intero della fabbrica e poi dopo. Altri combattono contro il cancro che perlopiù colpisce polmoni e fegato. La doppia battaglia degli operai si snoda tra tribunale del lavoro, per il riconoscimento per l’esposizione all’amianto durante la lavorazione ceramica (dunque a fabbrica aperta) e la denuncia per l’interramento di materiali pericolosi, tra cui eternit, all’atto della chiusura dell’Ideal Standard che avrebbe dovuto far spazio al “parco acquatico”, progetto poi naufragato. Alla battaglia nel corso degli ultimi mesi, si è agganciata la Cisl che attraverso l’Adiconsum ha presentato un esposto in Procura. Il sindacato a guida Buono è il primo a muoversi, suscitando, così l’attenzione anche degli altri enti che chiamati in causa avviano le rispettive procedure. E’ il caso dell’Arpac che si dice «pronta a collaborare» o del Comune di Salerno che porta il caso in commissione ambiente. E ieri mattina al convegno ha preso parte anche la presidente della commissione, Rosa Scannapieco che ha ribadito l’impegno del Comune e dell’organismo da lei guidato in merito alla vicenda. Anche l’Asl avvia la propria procedura, rimandando il tutto – secondo una nota a firma di Mimmo Della Porta – ad uno sportello allestito a Nocera Inferiore, ma probabilmente non ancora attivo. Seguono due interrogazioni parlamentari: la prima di Angelo Tofalo, del Movimento 5 Stelle e l’ultima di Edmondo Cirielli, leader campano dei Fratelli d’Italia. Ieri poi l’ultimo atto, con la notizia dell’intervento da parte della Procura di Salerno che ora approfondirà i vari aspetti.