SCAFATI/BOSCOREALE. Lo ha scoperto in uno dei modi peggiori che esiste: rischiando la sua vita. Un dentista le aveva causato una infezione che rischiava di ucciderla e – su consiglio di un altro medico – quando è andata a denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine, ha scoperto di non essere stata la prima cliente “scontenta” che si era rivolta alla Procura di Torre Annunziata per denunciare il suo medico. Peccato però che quell’uomo, poco più che 50enne e residente a Scafati, non era un dentista. Nemmeno un odontotecnico. Nonostante le lunghe file fuori dal suo studio, l’uomo non ha alcuna laurea o specializzazione in materia e su di lui, è scattata un’inchiesta a cavallo tra la Procura di Nocera Inferiore e quella di Torre Annunziata. A denunciarlo per ultima, una 73enne di Scafati che aveva avuto la “fortuna” di trovare un dentista “così a buon prezzo” per quella protesi che “voleva farsi fare oramai da diversi anni”. Non le aveva destato sospetto che l’uomo avesse eseguito diversi interventi per la realizzazione e l’installazione di una protesi dentistica in una piccola abitazione a Boscoreale. Né aveva suscitato qualche dubbio l’assenza di qualsivoglia targa all’esterno della casa di confine. Nemmeno la cifra pagata di oltre 7mila euro senza alcuna fattura o ricevuta in cambio, le aveva fatto battere ciglio. La donna però, dopo diversi mesi, scoprì un valore alterato nelle sue analisi. Era il sintomo di una infezione. Nonostante il check up completo effettuato presso una clinica salernitana, non si riusciva a venire a capo circa l’origine di questo valore. Nemmeno una maxi cura di antibiotici endovena ad ampio spettro l’aveva salvata da quel sospetto medico. L’ultima cosa da controllare, erano rimasti i denti. Così, su consiglio di un medico dell’ospedale di Nocera Inferiore, la donna si era rivolta ad un dentista consigliato ex novo dall’esperto neurologo nocerino. Lì aveva scoperto di essere capitata – qualche mese prima – nelle mani di un macellaio. E, se non avesse avuto un cuore forte e la cura antibiotica varia somministrata nella clinica in cui era stata ricoverata per due settimane, le cose sarebbero andate molto diversamente.
Una brutta infezione, difficile da trovare, poteva esserle fatale ma per fortuna, lo zelo di un medico dell'ospedale di Nocera Inferiore ha svelato il problema e l'ha indirizzata sulla strada giusta per la guarigione. La sua doveva essere una denuncia-diffida per un danno causato per un presunto caso di malasanità. Ma, quando si è recata dai carabinieri per la denuncia le hanno risposto di conoscere già quel sedicente professionista. Ben 22, oltre la sua, le denunce a suo carico. L’uomo, poco più che 50enne, non risulta né laureato né specializzato in odontoiatria né sembra sia mai stato un odontotecnico.
Insomma, su di lui c’è l’attenzione delle forze dell’ordine che stanno indagando ad ampio raggio sul caso. Una segnalazione intanto, è stata inviata anche all’ordine dei medici.