di Andrea Pellegrino
Il cerchio magico di Vincenzo De Luca pare che non se la passi proprio male. Dalle carte allegate all'inchiesta sulla variante in corso d'opera ai lavori di Piazza della Libertà, emergono cifre, conti e ruoli. Quanto a quest'ultimi, le figure che ruotano intorno all'ex sindaco si contano su una mano. In giunta ruolo chiave è quello di Alfonso Buonaiuto, all'epoca assessore e tesoriere del Pd, oggi assessore e capo della segreteria tecnica del presidente. Buonaiuto supererebbe tutti i colleghi dell'esecutivo. Compreso De Maio che sarebbe dovuto essere l'assessore di riferimento per i lavori finiti sotto inchiesta. Ed, invece, fortunatamente per lui, non c'è alcuna sua traccia in questa storia. Poca roba dal Consiglio comunale, completamente assente, ad eccezione di qualcuno che pronuncia il consueto sì per liquidare l'interlocutore. Sostanzialmente intorno all'ex sindaco c'è una rete di tecnici fidatissimi, disposti a lavorare giorno e notte al suo servizio. O meglio al servizio delle opere che De Luca, nella sua duplice veste di sindaco e “capocantiere” ha in mente. Ma in compenso del duro lavoro, i risultati pare che arrivino per tutti. E dai conti correnti attenzionati dalla Procura della Repubblica spuntano tutt'altro che cifre e movimenti appartenenti ai dipendenti pubblici, benché dirigenti. Case, compravendite e barche a mare. Quest'ultime costosissime, fino a raggiungere i 160mila euro circa. Ma ancora, movimenti, giroconti e così via. Case al Crescent, appartamenti da 400mila euro venduti alla Caccavo, leggere Samoa Restauri (che ha realizzato anche un pezzo di Piazza della Libertà), fino ad arrivare ad box auto acquistati da Alfonso Buonaiuto a Piazza Malta. Acquistati, manco a dirlo, dal Comune di Salerno che aveva messo al bando il diritto di superficie per la durata di novanta anni, rinnovabili. Stalli che sono stati realizzati anche dalla Rcm Costruzioni, ossia dai fratelli Rainone, già costruttori del Crescent e nuovi proprietari del Palazzo (oramai ex) delle Poste. Poi gli intrecci con tecnici esterni, quasi sempre gli stessi, e ditte che lavorano sul territorio, quasi sempre le stesse. Nessun reato ravvisato, anche a quanto pare da parte della Procura di Salerno, ma il dato evidente che nel “cerchio magico” si vive bene.