SCAFATI. Una petizione intercomunale per riportare Scafati nella rete dell’emergenza. Dopo lo striscione di Scafati Arancione, anche il Partito Democratico di Scafati si rivolge al Governatore della Regione Campania Enzo De Luca affinché si decida ad affrontare la questione dell’ospedale Scarlato. «Siamo i primi in questa battaglia, e non facciamo sconti a nessuno» esordisce Margherita Rinaldi, segretaria locale, durante una conferenza stampa improvvista proprio di fronte al nosocomio. Le sue parole vogliono chiarire che questa battaglia è sempre una priorità, e non si fermeranno di certo perché alla guida della Regione c’è un esponente del loro stesso partito. «Oggi lanciamo anche una raccolta firme da portare in Regione Campania. Scafati, Pompei, Angri, Boscoreale, Poggiomarino ed i paesi limitrofi non possono restare senza un punto di riferimento così importante – continua la Rinaldi – saremo nelle piazze non solo di Scafati, ma di tutto il comprensorio che era servito dallo Scarlato. Non facciamo sconti a nessuno». L’ex sindaco e attuale capogruppo Nicola Pesce, ricorda il come anni fa ci fu una grande azione popolare per dare un ospedale alla città, con i terreni donati dal cavaliere Mauro Scarlato. «Alla regione diciamo che questo comprensorio ha bisogno del pronto soccorso – continua Pesce – la sua chiusura fu accentuata da informazioni false sulle prestazioni effettuate dal pronto soccorso. Numeri non corrispondenti al vero». Pesce, noto cardiologo, ha lavorato per anni nella struttura e mostra di conoscerla bene: «questo ospedale faceva anche 60-70 mila prestazioni all’anno. Ci è stato scippato e qui tutti hanno responsabilità, dalle forze politiche ai cittadini, che mai si sono concretamente opposti». Secondo il medico: «bisogna avere la forza di scendere per strada, e non restare ai balconi. Ci dicono che abbiamo l’eccellenza, ma questa serve a pochi cittadini. A noi serve l’emergenza, dove poter correre in caso di necessità. Impensabile pensare che il presidio di Nocera Inferiore, costantemente al collasso, possa servire tutto l’agro nocerino». Riportare l’emergenza a Scafati è una battaglia di dignità e civiltà, ripetono all’unisono i democratici. Presente l’intero gruppo consiliare, con Pesce anche Michelangelo Ambrunzo, Michele Grimaldi, Marco Cucurachi. «La politica ha chiuso l’ospedale e la politica lo deve riaprire – aggiunge Cucurachi – Noi non guardiamo in faccia a nessuno, e porteremo la battaglia in ogni sede». Il piddino ha parole di elogio per il direttore sanitario dello Scarlato Aristide Tortora, presente anche lui e firmatario della petizione da presentare a De Luca. «Tortora ha messo in campo una serie di attività che seguono lo stesso obiettivo. Abbiamo un direttore sanitario operativo e fattivo». Il manager sanitario dello Scarlato ha infatti chiesto con forza l’attuazione del Punto di Primo Intervento, così come stabilito dal piano aziendale della Asl. Una struttura capace di trattare codici gialli e stabilizzare, predisponendo il trasferimento a struttura idonea, i codici rossi. Questo sarebbe un passo per concretizzare poi il pronto soccorso, che resta l’obiettivo principale. In un’ottica di razionalizzazione e ottimizzazione, Tortora ha anche chiesto il passaggio alla direzione sanitaria scafatese di quei reparti che oggi sono diretti da altre strutture, quali Nocera Inferiore, Pagani e Sarno. Quattro direzioni sanitarie per un solo ospedale. Sulla petizione si legge: «Vogliamo portare all’attenzione del Presidente il bisogno di tanti cittadini, scafatesi e non, che da quasi sei anni vivono nella paura di non arrivare in tempo a Nocera Inferiore o a Sarno per poter ricevere le necessarie cure salvavita. Attraverso questa raccolta firme chiediamo il rientro dell’Ospedale “Mauro Scarlato” di Scafati all’interno della rete dell’emergenza e l’apertura del Pronto Soccorso con tutti i servizi ad esso connessi».
Adriano Falanga
I PD DI POMPEI E ANGRI
«Era l’ospedale di tutti»… Insieme nella battaglia
SCAFATI/POMPEI. Alla conferenza stampa del Pd erano presenti anche i consiglieri comunali Angelo Calabrese per Pompei, e Giancarlo D’Ambrosio per Angri. «Con noi qui presente, anche se bloccato da impegni politici, il sindaco di Pompei Nado Uliano, che sostiene questa battaglia comune» premette subito Calabrese. «Lo Scarlato non era l’ospedale di Scafati, ma l’ospedale di tutti. Questo era il nostro ospedale, il suo era il pronto soccorso di Pompei. I miei stesi figli sono nati qui» puntualizza il consigliere pompeiano, a sottolineare come la struttura non serviva affatto il solo comune scafatese. «Era un punto di riferimento per la nostra città, e la sua chiusura oggi ha portato al collasso gli ospedali vicini. Ecco perché sosteniamo questa petizione». Sulla stessa linea anche l’angrese D’Ambrosio: «Vedo una situazione da bollettino di guerra, tra ciò che vivono ogni giorno i pazienti e gli stessi medici ed operatori del settore». Anche Angri si schiera con Scafati, sostenendo la petizione: «siamo pronti a portare avanti qualsiasi battaglia in tutte le sedi. La chiusura del pronto soccorso dello Scarlato ha penalizzato anche noi, che avevamo qui un riferimento». La raccolta firme, promettono dal Pd, non si fermerà alla sola Scafati, Pompei ed Angri, ma gazebo saranno installati anche a San Marzano Sul Sarno, Poggiomarino, Boscoreale, Terzigno, San Valentino Torio e a tutti quei paesi rientranti nel bacino d’utenza servito dal presidio scafatese, stimato in circa 300 mila persone. Una battaglia alla quale ci si dedicam dunque anima e corpo.
af