Quando Argentino trasferì un dipendente e scatenò l’ira di Vincenzo De Luca: «O ferma tutto o se ne va» - Le Cronache
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Quando Argentino trasferì un dipendente e scatenò l’ira di Vincenzo De Luca: «O ferma tutto o se ne va»

Quando Argentino trasferì un dipendente e scatenò l’ira di Vincenzo De Luca: «O ferma tutto o se ne va»

di Marta Naddei

L’ira di Vincenzo De Luca su Fernando Argentino. Un trasferimento di un dipendente da una società ad un’altra: potrebbe esserci proprio questo alla base dell’incrinarsi del precedentemente solido rapporto tra l’ex sindaco di Salerno e l’allora amministratore delegato di Salerno Energia holding Fernando Argentino, reo di aver preso un’iniziativa – relativa alla gestione delle risorse umane della società di cui era a capo – che proprio non era andata giù all’allora primo cittadino. Era il 2013, infatti, quando in un lasso di tempo brevissimo – dopo un prolifico e lungo periodo di presidenza – si decise per un cambiamento del vertice della mega partecipata del Comune di Salerno (dal fatturato di 60 milioni di euro). Una scelta lampo che lasciò spazio a numerosi interrogativi e dubbi mai fugati: l’unico dato di fatto è che dal luglio del 2013 Argentino fu “costretto” a cedere il passo all’ingegnere Antonio Ferraro. Quello che non è mai venuto a galla è stato il motivo reale per il quale, in pochissime settimane, Argentino fu di fatto messo alla porta. A tal proposito, vengono in soccorso – al fine di provare a far chiarezza – le intercettazioni raccolte dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta sulla variante in corso d’opera per Piazza della Libertà che ha portato alla notifica di 26 avvisi di garanzia. I colloqui tra Vincenzo De Luca e il suo fidato braccio destro in Comune, Felice Marotta, sono sintomatici – secondo i pm – «dell’operato del primo cittadino in occasione di problematiche inerenti la gestione della “cosa pubblica”». Insomma, il grande peso che l’allora sindaco aveva in tutte le decisioni, dalla più piccola alla più significativa, riguardanti l’apparato amministrativo e tutti coloro che rientravano in quell’orbita. Sabato 9 marzo, il sindaco De Luca chiama Marotta riferendogli di aver provato a contattare Argentino e lo invita a fare lo stesso «a nome mio» per verificare se di recente fosse stato disposto il trasferimento del fratello di uno dei dirigenti comunali da una società all’altra. «De Luca – si legge negli atti del nucleo di polizia tributaria – con tono perentorio, precisa che nel caso in cui il trasferimento sia stato disposto bisognerà immediatamente ripristinare lo stato delle cose altrimenti “domani mattina mi devono portare le dimissioni di Argentino e chi l’ha fatto! Subito… diteglielo in questi termini”». In sostanza, il dipendente in questione è stato assunto dalla Salerno sistemi ed è stato distaccato alla “Salerno Sinergia” al fine di occuparsi di riparazioni di caldaie. La spiegazione fornita da Marotta proprio non piacque a Vincenzo De Luca: «Non si deve muovere da Salerno Sistemi». Ma nonostante le rassicurazioni ottenute per interposta persona, l’ex primo cittadino è irremovibile tanto da chiedere che il trasferimento alla Salerno Sistemi «deve essere necessariamente formalizzato e non basato su un tacito accordo». Il primo cittadino – si legge ancora nelle carte – «è rammaricato dell’accaduto perché il trasferimento disposto da Argentino, riguardante il fratello del direttore di un’altra partecipata, può provocare una serie di effetti spiacevoli». Tutto questo accadeva nella giornata del 9 marzo. Le dimissioni non ci furono ma il 30 giugno dello stesso anno, Argentino visse il suo ultimo giorno da numero uno di Salerno Energia Holding prima che, il giorno successivo, l’assemblea ratificasse la nomina di Antonio Ferraro.