Di Adriano Falanga
Se c’è una cosa che accomuna gli eletti scafatesi, di maggioranza e opposizione, sono gli abusi (o presunti tali) edilizi. Del resto, fino a qualche mese fa il cosiddetto “corvo” ha dimostrato di avere le idee chiare, e di essere a conoscenza di diverse situazioni inerenti politici locali. Una su tutte, l’ordinanza di abbattimento per un abuso commesso nel 2004 a casa del presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola. Qualche anno fa invece Pasquale Aliberti sollevò la questione inerente un cambio di destinazione d’uso del consigliere Democrat Marco Cucurachi, o meglio, di suoi parenti. Ma anche lo stesso primo cittadino avrebbe commesso un abuso relativo a delle volumetrie non rispettate. Per fare chiarezza su queste vicende, c’è la proposta di Cristoforo Salvati, capogruppo Fdi. “Una sorta di “urban-test familiare” valido per la maggioranza e per l’opposizione, per evitare da un lato speculazioni politiche verso chi dissente dal pensiero unico e per ridare dignità e autorevolezza a chi occupa poltrone di grande responsabilità morale e di immagine per la comunità scafatese” spiega Salvati. “Chiedo nel principio della trasparenza e del recupero della credibilità della politica che tutti i consiglieri comunali, la giunta e i rappresentanti delle partecipate, autodenuncino gli eventuali abusi edilizi commessi anche dai loro genitori o affini” spiega nel dettaglio l’ex candidato sindaco.
E a proposito di auto denunciare gli abusi, anche commessi dalla famiglia, Pasquale Coppola risponde a chi lo accusa di non aver ancora provveduto al ripristino dei luoghi dopo la contestazione della Polizia Municipale. “Premesso che ancora non sono scaduti i termini, mi è sempre più chiara la strumentalizzazione politica nei miei riguardi. Una palese forzatura dei tempi e delle dinamiche amministrative mirate a colpire la mia persona. Purtroppo le mie posizioni istituzionali per il rispetto di leggi e regolamenti non vanno bene al Sindaco. Ma io non ho paura, e resto sereno del mio operato. Non sono io colui su cui indagano le Procure” la provocazione di Coppola. “Mi trovo a sanare abusi edilizi non commessi da me, diversamente da altri che nella qualità di committente dei lavori ha dovuto sanare un abuso nella sua proprietà. É lo stesso che tramite un diniego di una scia voleva raggirare le norme per poi potersi ricandidare (palese il riferimento al primo cittadino, ndr) Detto questo, non mi nascondo e sanerò, nei tempi previsti dalla norma, gli abusi commessi dai miei genitori, che pubblicamente ringrazio per avermi donato casa. Si occupasse urbanisticamente di quello che può interessare seriamente la città, il P.U.C” chiosa Coppola, ancora una volta riferendosi a Pasquale Aliberti.