Saranno i giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Salerno a stabilire se Denise Schiavo determinò il decesso del figlio. Ieri sera il Gup del Tribunale di Salerno, Sergio De Luca, dopo una lunga camera di consiglio, ha determinato il rinvio a giudizio per la giovane mamma. Quest’ultima è accusata anche di calunnia e di lesioni aggravate per le fratture alle costole. A processo, davanti ai giudici del Tribunale di Salerno, anche il marito e la madre della donna per calunnia. Secondo le perizie dei consulenti del pubblico ministero il bambino è deceduto a causa delle fratture al cranio. Nella sostanza un caso Cogne bis. Secondo il teorema accusatorio, sostenuto dal pubblico ministero Roberto Penna, la donna sarebbe finita in depressione dopo il parto avvenuto tra l’altro al settimo mese di gravidanza. Poi il black out ed il decesso della bimba (appena 45 giorni) per emorragia celebrale provocata, come viene evidenziato dalla perizia dei consulenti Zotti, Longo e De Stefano, da un colpo alla testa. A processo anche il compagno della giovane donna, G. P di Battipaglia, e la nonna F. G. Quest’ultimi due per calunnia per aver accusato i medici di non aver svolto la proprio attività con perizia e diligenza e quindi determinato il decesso della neonata. Ma, secondo quanto emerso dalla perizia, i medici degli ospedali Ruggi e Santobono ed i sanitari del 118 non avrebbe particolari responsabilità in relazione al decesso della neonata che sarebbe state sotto controllo dal giorno della nascita fino al decesso. La bambina, in attesa di essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, morì in seguito ad una grave crisi cardiaca. Gli esami dei consulenti hanno riscontrato un trauma cranico non databile ma sicuramente precedente alla data, il primo ottobre, in cui la neonata fu prima trasportata al Ruggi per poi essere trasferita al Santobono. Escluse le responsabilità dei medici intervenuti nelle varie fasi, secondo i consulenti, resta da stabilire chi abbia determinato le fratture che, con ogni probabilità, hanno causato il decesso del neonato. Sotto inchiesta anche i genitori. La neonata era stata trasportata prima all’Umberto I di Nocera Inferiore, poi al Ruggi d’Aragona di Salerno ed infine al Santobono di Napoli. Il Tribunale dei Minori, nel frattempo, e dopo una clamorosa protesta, davanti la clinica Tortorella, ha affidato il piccolo alla nonna. A marzo l’udienza relativa alla richiesta di archiviazione avanzata nei confronti dei medici. Il primo round in Assise è fissato per il 18 aprile.
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