Di Adriano Falanga
Dovevano firmare già martedi dopo la conferenza stampa ed invece tutto si arenato per quanto riguarda la nuova ridistribuzione delle deleghe in giunta. C’è malumore, Pasquale Aliberti lo aveva pre annunciato “nessuno è mai del tutto contento” e il viso perplesso e amareggiato di Giancarlo Fele era più eloquente di un libro aperto. Non è andata come doveva, le firme ai decreti di nomina non ci sono state ancora, forse oggi, o forse domani, dopo la prevista riunione di maggioranza di questa sera. Nocciolo della discordia è il dietrofront di Raffaele Sicignano (in foto), apparso molto contrariato per aver perso la delega alla Manutenzione. Eppure, i consiglieri comunali raccontano che lunedi sera Sicignano fu l’unico assessore ad essersi scelto le nuove deleghe, appare quanto meno curioso il suo cambio di passo il giorno dopo. Sembra essere disposto finanche alle dimissioni e non è chiaro se questi rivendica di nuovo la Manutenzione (rimasta in capo al sindaco) oppure intende avere un’altra delega, tipo il Commercio, ritornata ad Antonio Pignataro. Il gruppo consiliare che fa riferimento a Sicignano (Daniela Ugliano, Roberto Barchiesi, Pasquale De Quattro) appare perplesso, proprio per questi motivi e Aliberti si ritrova chiuso tra due fuochi. Accettare il diktat di Sicignano significherebbe andare contro il principio del “tutti sono in discussione” ma non solo, a questo punto anche gli altri “ridimensionati” (se non bocciati) sarebbero legittimati a contestare le scelte del primo cittadino.
Se Sicignano protesta, Fele non gioisce: “il Bilancio per me è arabo in questo momento” mentre Diego Chirico, terzo “ridimensionato”, si trincera dietro un laconico: “no comment”. Gli unici soddisfatti sono i riconfermati Annalisa Pisacane e Antonio Fogliame. Nicola Acanfora, che ha rilevato l’Urbanistica, commenta: “Si è scelto il principio della rotazione delle deleghe, io come tutti mi sono messo a servizio della squadra come ho sempre fatto d’altronde. Ringrazio il sindaco e i colleghi di maggioranza per la rinnovata fiducia accordatami”. A chi gli contesta la mancanza di competenza risponde: “Le competenze specifiche le deve avere l’ingegnere capo, io devo curare l’aspetto politico. A chi muove sterili polemiche nei miei confronti, dico: sono un alibertiano della prima ora ed ho sempre sventolato una sola bandiera con coerenza, non mi devo giustificare di nulla, rimando quindi al mittente le inutili insinuazioni, e fin da subito mi voglio concentrare solo sul lavoro che c’è da fare”. Eloquente anche ciò che scrive Mimmo Casciello sulla sua pagina web: “l’unione politica è quando un passo indietro lo fanno altri”, in riferimento al suo eterno passo indietro dell’entrare in Giunta. Risponde Teresa Formisano: “Mimmo fai il bravo” e non tarda la replica di Casciello: “è una vita che faccio il bravo, ma non confondiamo l’essere fesso. Comunque possono dire tutto di me, ma la parola che ho dato all’inizio è sacra”, quasi a rassicurare che non darà colpi di coda.