di Andrea Pellegrino
Una “prima” sottotono, sui generis, e tra le polemiche quella del Diana che la scorsa sera ha aperto i battenti senza una inaugurazione ufficiale. Anzi, a quanto pare, neppure i consiglieri comunali di Salerno sarebbero stati invitati. Un caso sollevato ieri mattina dal consigliere comunale di maggioranza Ginetto Bernabò che avrebbe chiesto spiegazioni alla segreteria dell’assessore comunale delegato alla cultura Ermanno Guerra. «Sono indignato – dice Bernabò – s’inaugura un teatro in silenzio, senza neppure invitare i consiglieri comunali». Infatti la stessa segreteria dell’assessore avrebbe confermato la volontà di Guerra di estendere gli inviti solo ai componenti della giunta. Così oltre al sindaco facente funzioni Napoli e allo stesso Guerra, al Diana c’era solo Eva Avossa. Per il resto in platea la vecchia guardia del «Ghirelli», il triste teatro che conta guai gestionali, a partire dal mancato pagamento dei propri dipendenti, fino ad una maxi multa targata Equitalia. D’altronde il cartellone dell’associazione Casa del Contemporaneo, nasce dalle ceneri della Fondazione Salerno Contemporanea, al cui interno siede lo stesso assessore Ermanno Guerra. L’avventura del Diana, che avrebbe dovuto essere il nuovo salotto teatrale salernitano, parte male e con molta probabilità con il piede sbagliato. Con la speranza, però, che non segua le orme del Ghirelli.