NOCERA INFERIORE. L’aveva detto Romeo Barbato, legale della struttura Villa dei Fiori: «Non appena riscontreremo responsabilità oggettiva dei nostri dipendenti indagati, procederemo al loro allontanamento». Ieri, puntualmente, sono state inviate le lettere di licenziamento nei riguardi di cinque dipendenti del centro di riabilitazione nocerino, già arrestati lo scorso 15 dicembre per i presunti maltrattamenti inflitti ai danni dei pazienti autistici, durante il trasporto quotidiano dall’abitazione alla casa di cura.
Il comunicato è giunto ieri, diramato dalla stessa Villa dei Fiori, che ha precisato come le lettere di licenziamento siano state inviate dopo aver seguito attentamente tutte le procedure di legge e dopo aver valutato le dichiarazioni dei dipendenti stessi.
Ad essere stati licenziati il 39enne autista Raffaele “Lello” Stanzione e il 32enne autista Gaetano Polichetti di Roccapiemonte; il 58enne autista Salvatore Pepe e la 33enne accompagnatrice Gerardina Donatelli di Nocera Inferiore, il 51enne autista Alfonso Ferrara di Pagani. Questi i nomi di cinque dei sette dipendenti che erano finiti agli arresti domiciliari con gravi accuse, testimoniate, in un caso, anche da una telecamera nascosta in un pullmino, e da registrazioni audio. Queste ultime si erano rivelate in ogni caso efficace, testimoniando suoni inequivocabili come schiaffi e percosse varie.
Gli altri due arrestati, il 32enne Vincenzo Pagano e il 33enne Giancarlo Galotto, entrambi accompagnatori di Roccapiemonte avevano un contratto a termine.
E’ presumibile che avverso questi licenziamenti sia prodotto ricorso.
Intanto le indagini del pm Giuseppe Cacciapuoti sono ancora in corso. Villa dei Fiori ha già annunciato che si costituirà parte civile qualora dovesse essere deciso il rinvio a giudizio.
La vicenda era scoppiata poco più di un mese fa, allorché il reparto operativo dei carabinieri agli ordini del maggiore Enrico Calandro aveva eseguito gli arresti dei sette dipendenti perché ritenuti responsabili di percosse e frasi ingiuriose (o di non aver fatto nulla per evitarle) nei riguardi dei poveri pazienti. Il tutto era avvenuto in seguito al monitoraggio, durato mesi, con telecamere nascoste nei pullmini che erano soliti trasportare i ragazzi, perlopiù autistici, che sarebbero stati in alcuni casi picchiati o offesi solo perché autori di gesti ripetitivi derivanti dal loro disagio psicomotorio. L’installazione delle telecamere era stata decisa in seguito alle denunce di due genitori di altrettanti ragazzi, accortisi delle violenze perpetrate ai loro danni.
Massimo Salvo