Domani, alle ore 17, nel Duomo di Acerra verrà celebrata la messa in ricordo del Maestro di Filosofia
Di Giovanni De Falco
E’ trascorso un mese da quando il Professore Aniello Montano ci ha lasciato. Sappiamo che esistono altre vite e altri universi per l’uomo che vive in questo mondo. E’ giunto il tempo, secondo il suo insegnamento, in cui bisogna prontamente svegliare quella parte del nostro sentire che è il pensiero d’amore, non meno valido dell’altro pensiero, una volta, forse più noto e frequentato che è quello di ragione, che oggi si è stranamente consunto e serve unicamente alla becera sopravvivenza degli umani. Sull’affiorare insistente, sottile e nostalgico di emozioni,vivificati dall’ascolto di una specie di racconto, un filo di storia breve e pur intenso “pieno”, oggi reso disperato, e insostenibile, per la famiglia e tutti gli amici, dall’agire quieto, incessante e inesorabile, delle grandi leggi di natura, capaci di svelare il segreto di quell’anima senza tradirla, gettandovi soltanto un raggio di luce obliqua, ripercorriamo insieme le ansie e gli abissi di quel suo viaggio incredibile e appassionato verso il mondo del Sublime. Aniello Montano, acerrano, del 3 dicembre del 1941, ha insegnato Storia della Filosofia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova; in seguito è stato professore ordinario della stessa disciplina presso l’Università degli Studi di Salerno, dove ha ricoperto anche il ruolo di direttore del dipartimento di Filosofia. Innumerevoli sono le opere filosofiche da lui pubblicate che hanno riscontrato successo, tra cui ricordiamo per brevità solo le ultime e più importanti a cominciare dal 2003: La fiamma e la farfalla. Saggi su Giordano Bruno; Camus. Un mistico senza Dio; Giordano Bruno e Pitagora. Del 2005 sono: Il guaritore ferito. L’etica della vita e della salute tra responsabilità e speranza; Opsis Idea. Figure e temi della filosofia europea da Hobbes a Croce. Del 2006: Giuseppe Rensi. Ethica ed etiche. Nel 2010 esce I testimoni del tempo. Filosofia e vita civile a Napoli tra Settecento e Novecento, e nel 2013 Le radici presocratiche del pensiero di Giordano Bruno. Del 2015 è Giordano Bruno, tra teologia civile e teologia negativa. In realtà occorrerebbero molte pagine per ricordare le centinaia di lavori pubblicati per i quali sono stati assegnati ad Aniello Montano premi di rilievo, come il Premio internazionale Carlo Pisacane a Sapri; Premio Capri – San Michele ad Anacapri; l’ultimo riconoscimento è stato il Premio Carlo Poerio ritirato insieme a Luca De Filippo nel Settembre 2015. Conoscitore e studioso anche di Arte, Poesia, Storia, e di tutte le espressioni culturali, il Professore è stato invitato a innumerevoli Convegni, tenendo migliaia di Conferenze, riuscendo sempre a coinvolgere gli ascoltatori col suo elegante e scientifico modo di comunicare: aveva un carisma particolare e facilmente si faceva amare e rispettare da tutti. La sua affabilità era proverbiale, poiché il faro dei suoi rapporti era la persona, senza distinzione alcuna. Di idee socialiste, era laico ma nutriva un profondo rispetto per le idee e fedi religiose altrui. Stimava e ammirava le persone di cultura, soprattutto quanti sapessero raccontare cose nuove, animate dal suo stesso spirito di ricerca e fiducia nell’intelligenza dell’uomo. La natura lo ha gravato di notevoli problemi di salute, ma Aniello Montano li ha affrontato con vigore tutti, anche quelli gravissimi, mai lamentandosi, anzi, il tema del dolore e della sofferenza è divenuto uno dei sentieri culturali della sua vita. Per lui, attraverso il dolore e la sofferenza (la croce per la Chiesa) si arriva alla vera vita. Fondamentale, da questo punto di vista è il suo Saper vivere Saper morire. Brevi note sull’eutanasia, dedicato “Ai miei amici medici, responsabilmente coraggiosi, e a quanti amano gli uomini e li rispettano nella loro alterità”. Il professore Montano, ci ha lasciati il 13 dicembre del 2015. Domani, alle ore 17,00 nel Duomo di Acerra, sarà celebrato il trigesimo. Con l’ammirazione per un vero grande Uomo, dobbiamo ringraziare Aniello Montano per la Magistrale lezione di vita.