SCAFATI. Anno nuovo, giunta nuova. Stando alle promesse di Pasquale Aliberti, la crisi di maggioranza da lui aperta comporta l’azzeramento di ogni incarico fiduciario, dai consigli di amministrazione delle partecipate alla giunta comunale, passando per la sfiducia al presidente del consiglio Pasquale Coppola. Chi avrebbe voluto anche l’azzeramento dell’incarico di segretaria comunale ad Immacolata Di Saia può riporre ogni speranza, Aliberti ha già spiegato che quello è un incarico sì fiduciario, ma non politico. Ad ogni modo, noi alla luce degli eventi, e con occhio (si spera) critico e perché no, anche bonariamente ironico, abbiamo pensato di dare le “pagelle” agli assessori comunali uscenti. Però ci permettiamo un eccezione, e proviamo a valutare (e non giudicare) l’operato strettamente professionale anche della segretaria comunale. Immacolata Di Saia: come uno scafato capitano di vascello, ha superato o quantomeno affronta ogni tempesta avendo sempre saldo il timone, e conosce sempre la giusta rotta. Pasquale Aliberti senza di lei, forse, avrebbe una caratura politica ridotta del 50%. L’opposizione la definisce “sindaco di fatto”. Indiscutibilmente una delle migliori professioniste del ramo, la sua forte caratura femminile più volte ha messo soggezione ad assessori, consiglieri e al presidente del consiglio comunale. In molti, da anni, chiedono la sua revoca, ma lei respinge puntualmente ogni accusa al mittente, senza mai lasciar trapelare ansia o timore. Politicamente schierata? Ovviamente sì, resta una nomina, la sua, strettamente fiduciaria del sindaco. E’ stata tra i fautori del flop della decadenza. Senza questo passo falso le avremmo dato un 7. Ma la decadenza, e la sua palese “esposizione” ci spingono ad un 6. Andiamo in giunta. Antonio Fogliame è assessore a Cultura, Innovazione tecnologica e Polverificio. Non sembra avere un solo consigliere di maggioranza disposto a rifare il suo nome per l’esecutivo. Il suo assessorato è stato molto operativo, paga però la superficialità con cui ha lasciato installare lapidi richiamanti associazioni private in zone ad alta visibilità della città, prima ancora del rilascio della regolare autorizzazione. Ha lasciato uscire un cannone del 1700 dal Polverificio per la sua manutenzione, senza un regolare documento di trasporto. Aveva promesso di nuovo il Wifi in città, non si è fatto più nulla. In compenso ha promosso numerose rassegne letterarie e, grazie al Rotary Club, ristrutturato alcune sale del Polverificio Borbonico. Voto 5+. Annalisa Pisacane è assessore alle Politiche Sociali. Più di uno della sua squadra si è lamentato per la scarsa presenza alle giunte, interpretandola come poca volontà di firmare le delibere e quindi assumersi responsabilità. La sua delega è in conflitto di poteri con l’Istituzione Scafati Solidale e non si capisce ancora quali siano le reali competenze dell’una e dell’altra. Entrambe svolgono la stessa funzione ed entrambe possono esistere anche in assenza dell’altra. Resta però che il sociale a Scafati è molto operativo, nonostante la bufera che accompagna spesso il Piano di Zona e le diverse indagini giudiziarie sulle assunzioni senza bando. Nulla però riguarda direttamente lei, voto 5. Raffaele Sicignano è assessore alla Manutenzione Stradale e al Verde Pubblico: il suo posto in giunta è considerato blindato, più dal portafoglio voti che dal lavoro svolto a dire il vero. La città grazie ai fondi Più Europa ha visto un restyling urbano importante e lui puntualmente sul cantiere, a testimoniare un impegno. Paga però lo stato di degrado della Villa Comunale che rischia seriamente di morire nonostante un contratto di manutenzione in essere. A Sicignano consigliamo di essere presente più in Villa e meno sulla strada. Voto: 5. Diego Chirico è assessore a Bilancio, Contenzioso e Sport: la sua è una delle poltrone a rischio, non per lo scarso impegno ma per l’assenza di sponsor tra i consiglieri. Nonostante le polemiche sul titolo “Città europea dello Sport”, il suo assessorato è stato molto operativo nel settore sportivo, lui è sempre presente tra Basket, Calcio e sport minori. Il Contenzioso e il Bilancio più che altro sono competenze direttamente riconducibili ai dirigenti, l’avvocatura costa troppo, le tasse a Scafati sono tra le più alte della provincia, ma sarebbe pretestuoso dare a lui ogni responsabilità. Gli diamo un 6 per incoraggiamento. Antonio Pignataro è assessore a Sicurezza, Legalità, Polizia Municipale. Il suo operato è pressochè nullo, si è speso per combattere la prostituzione a Bagni, ma le lucciole sono sempre operative. I caschi bianchi sono sempre sottodimensionati e sovraccarichi, la videosorveglianza non si capisce a cosa e a chi possa servire, l’elevazione a Comando Compagnia della locale Tenenza dei Carabinieri è rimasto un proclama, una baby gang composta da una decina di ragazzini volti noti è oramai padrona del centro città, della Villa e del centro anziani annesso. Inoltre, è l’unico assessore non eletto, voto 4. Giancarlo Fele è vicesindaco e assessore all’Urbanistica: la bocciatura del Puc gli fa ricadere addosso una responsabilità oggettiva, il Polo Scolastico anche. Il suo vicesindacato sembra essere insidiato da Brigida Marra. E’ però, dopo Coppola, il più votato di tutti e gode, più di tutti, di stima e considerazione sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Schivo, riservato ed educato, è l’esatta antitesi di Aliberti. Potrebbe essere lui il suo successore, cosa che spaventa il sindaco. A Fele un 5,5. Nicola Acanfora è l’ultimo entrato. Assessore alla Scuola è il più giovane di tutto l’esecutivo, pochi mesi per lui affinchè possa essere sottoposto a valutazione. Rimandato.
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