Il Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi presentati dal Consorzio aeroportuale Costa d’Amalfi e dal socio di maggioranza dello scalo, la Camera di Commercio di Salerno, a difesa del bando che apre la gestione dell’aeroporto a soggetti privati. I ricorsi puntavano a ribaltare la sospensiva pronunciata dal Tar del Lazio a favore di quanto chiesto da Gesac per bloccare la procedura di cessione del 65% delle quote societarie del Costa d’Amalfi. Gesac, gestore dell’aeroporto di Capodichino, sosteneva che nel testo del bando non figura la concessione definitiva al volo rivendicando la titolarità della gestione unica del sistema aeroportuale campano sulla base di una delibera della vecchia giunta regionale presieduta da Antonio Bassolino. Con questa decisione il Consiglio di Stato sconfessa questa la linea, dando un indirizzo preciso: come sostenuto dall’avvocato della Camera di Commercio, Gaetano Paolino (affiancato dal collega Clarizia) e dall’avvocato Brancaccio per il Costa d’Amalfi, il decreto ministeriale 521/97 consente una procedura di cessione delle quote societarie in attesa che si formalizzi la concessione definitiva al volo.
Il presidente della Camera di Commercio, Guido Arzano, parla di «vittoria contro le Cassandre che non credono nell’aeroporto di Salerno», ringraziando gli avvocati Paolino e Clarizia. A questo punto, i vertici dell’aeroporto Costa d’Amalfi attendono le offerte economiche dei due soggetti privati che hanno risposto al bando: Corporacion America e la stessa Gesac.