Il Presidente Regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e già Presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, ha dichiarato: “per gli uomini del centrosinistra il rispetto della Legge e la competenza amministrativa sono optionals: dopo Felice Marotta che non era laureato, dopo Alberto Di Lorenzo che non era project manager, dopo Nello Mastursi che non era Churchill, ecco Bruno Di Nesta che non era conferibile nell’incarico di Direttore Generale della Provincia di Salerno.
Bene hanno fatto i Consiglieri Provinciali di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giuseppe Fabbricatore e Costabile Spinelli, a rivolgersi alle Autorità Anticorruzione, alla Corte dei Conti e alla Procura di Salerno per denunciare questo autentico scandalo che sta per compiere un anno: Di Nesta non poteva assumere l’incarico di Direttore Generale della Provincia per effetto della Legge 39/2013. Noi di Fratelli d’Italia non facciamo gazzarre nelle aule ma produciamo atti puntuali che inchiodano l’amministrazione provinciale alle proprie responsabilità. Canfora pagherà personalmente il danno erariale che ha creato e poiché fa tenerezza nelle mani dei suoi lenoni politici del PD lo invito a riflettere (per il suo bene) l’articolo 18 della Legge 39/2013. Quanto al replicante Coscia conferma, tra le corbellerie assortite che produce, di avere sempre più capelli che conoscenze giuridiche: Di Nesta ricade nel caso previsto dalla Legge 39 /2013 proprio per quanto previsto dall’articolo 21 comma 1 dello statuto del Consorzio Farmaceutico Intercomunale, produrre dichiarazioni ed atti falsi aggrava solo la loro posizione politica e giuridica. La visura camerale che abbiamo svolto al registro delle imprese conferma ciò che sosteniamo circa la funzione che ha svolto al Consorzio Farmaceutico Intercomunale. Coscia sostiene che Di Nesta al Consorzio Farmaceutico avesse delegato poteri al Direttore Generale di quell’Ente ma il direttore generale del Consorzio oltre a non avere poteri delegati è stato iscritto come rappresentante dell’impresa il 19/02/2015 quindi dopo la cessazione di Di Nesta da presidente del CFI.
Dalla visura non si evince e non è possibile che ci sia delega di poteri al Direttore Generale di CFI perché la nomina dell’attuale direttore é del 31/08/2011 quindi prima non aveva ne’ poteri ne’ rappresentanza, é solo dal 19/02/2015 che il Direttore Generale di CFI ha la rappresentanza (si badi che senza iscrizione al registro delle imprese non si può avere rappresentanza). Ci rendiamo conto che questo é troppo per gli amministratori da scuola serale che ci sono nel PD ma gli consiglio di non accanirsi nella difesa dell’errore altrimenti non potrà salvarli neanche Sant’Antuono dalle proprie maldestre azioni. Facciano dimettere il professionista Di Nesta che peraltro continua a svolgere la sua attività privata e pensino ad approvare il bilancio di previsione 2015 che siamo a fine anno e ancora non si intravede (Tenore pensa a quello del 2016 quando non ha approvato ancora quello 2015, roba da San Patrignano sezione recupero amministratori pubblici in crisi d’astinenza da Testo Unico degli Enti Locali), pensino al destino dei dipendenti dell’Ente che hanno famiglia e in molti casi sono monoreddito, pensino a come rinnovare i contratti di servizio perché tra poco non sapranno come pagare gli stipendi ad Arechi Multiservice che è andata avanti fino a questo momento ancora con la convenzione biennale da me stipulata e che scade a Dicembre 2015, pensino alle strade (la strada provinciale 19 ter é stata ultimata grazie ad un protocollo che firmo’ il sottoscritto con l’Anas rappresentata dall’ Ingegnere Vancolle) alle scuole che avevano detto che avrebbero magicamente riparato una volta al potere. Si mettano a studiare ed evitino nomine spericolate perché prima o poi c’è Manna da cielo per tutti.”