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AGRO. “In attesa di determinazione da parte del coordinamento istituzionale, si informa che la seduta odierna del concorso per sociologi è rinviata a data da destinarsi”: arrivederci e…grazie. Poche parole quelle usate dai commissari per “liquidare” i ventisette candidati provenienti da tutta Italia, che ieri mattina si sono recati al piano di zona di via Libroia a Nocera Inferiore per i colloqui di selezione del concorso per sociologi. Ma, invece di espletare il colloquio atteso da più di un anno, hanno anche avuto il benservito dei commissari. Solo un avviso affisso alla porta e poche altre spiegazioni. Oltre al danno, anche la beffa per i tanti che hanno partecipato al concorso nell’aprile 2014 e probabilmente stanno iniziando a prendere appunti per tentare la fortuna almeno a lotto visto che questa selezione sembra davvero stregata. Infatti i rinvii e le ombre sono diventati troppi per non destare sospetti. La scorsa settimana era saltata tra le protesta un’altra sessione di colloqui per l’assenza di un commissario. Ieri poi la conferma di quello che oramai si era detto in maniera più che chiara: l’esame orale rischia di essere sospeso davvero a lungo. Sul profilo professionale “sociologo” messo a bando, infatti, le amministrazioni avevano scelto come componenti della commissione Maria Teresa Dato e Alfonso Toscano, oltre a Maddalena Di somma, coordinatrice del piano. La prima, già dirigente del Comune di Sarno è risultata essere socia contemporaneamente di un’azienda del terzo settore – Albergo San Giuseppe a Lavorate – che ha riscosso fondi dal Piano di zona, grazie ad un affidamento diretto, proprio per la città da lei amministrata. Un presunto caso di incompatibilità che ha fatto subito “fermare tutto”. Mentre il sindaco di Sarno aspetta il parere dell’Anac per decidere se la Dato che occupa la poltrona di “concessionaria” e concedente di fondi pubblici, sia incompatibile, al piano di zona ci si comporta come se Raffaele Cantone avesse già risposto. In un giro di scatole cinesi e di parentele, il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora con il decreto (datato febbraio 2015) con cui nominava Maria Teresa Dato responsabile del settore servizi sociali di Palazzo San Francesco, aveva preso – in maniera inaspettata – due piccioni con una fava. Infatti la responsabile – che ha firmato una dichiarazione di compatibilità un mese prima – era già dal 2012 almeno che aveva acquisito il 25% delle quote della società Arcaios di Sarno presieduta dall’amministratrice unica Carmela Esposito, sorella dell’altro socio Arcaios, Giuseppe Esposito, ex consigliere comunale Udc dell’amministrazione Mancusi e dipendente del Comune di Sarno, ora dislocato (su disposizione dell’attuale governo cittadino) in provincia. Un tris di presunte incompatibilità infatti già nel corso dell’amministrazione Mancusi Dato ricopriva il ruolo di dirigente del settore Affari generali ma, solo a maggio scorso – ovvero circa due mesi e mezzo dopo il passaggio ai servizi sociali – la società Arcaios, aveva ricevuto un affidamento diretto (firmato dal piano di zona), quindi senza concorso, per la gestione del centro polifunzionale per anziani del comune di Sarno per sei mesi a 19mila e 500 euro. Il problema ed il dubbio nascono in quanto Dato aveva ricevuto da Canfora, la delega ai rapporti proprio con lo stesso piano di zona che poche settimane dopo l’ha vista protagonista anche da un punto di vista imprenditoriale.
Un’inchiesta al giorno e tante visite di finanza e carabinieri nella sede dell’Ente
NOCERA INFERIORE. Un’inchiesta al giorno, toglie un commissario di torno: la battuta ci sta tutta in questa situazione confusionaria che si è creata al piano di zona. L’ente del piano di zona più volte in passato è salito alla ribalta della cronaca e da tempo si chiede di fare chiarezza. Ogni due giorni, in media, un commissario scelto dal sindaco di riferimento sceglie di fare dietrofront e di lasciare il posto nei gruppi preposti alla selezione di venti figure professionali in via Libroia a Nocera. Un gioco delle sedie dove però, spenta la musica, tutti restano in piedi come se quelle poltrone fossero incandescenti. Qualche giorno fa due dirigenti del comune di Nocera Inferiore erano stati gli ultimi in ordine di tempo a dare forfait. Ma per quale motivo? E soprattutto, chi prenderà il loro posto? Una bella domanda che ad oggi resta senza risposta dopo le dimissioni di almeno sei commissari dall’inizio del concorso ad oggi. Intanto il coordinamento istituzionale vota per smantellare il piano di zona dell’Agro nocerino sarnese in tre presidi territoriali corrispondenti ai relativi distretti sanitari. Dall’altro lato però, la coordinatrice Maddalena Di Somma, riconfermata lo scorso 30 ottobre per altri sei mesi alla guida dell’ambito, continua a lavorare per la discussa selezione. Proprio lei era finita nel mirino quando dalle stesse commissioni pare siano state “regalate” in anticipo ad alcuni candidati le domande per la selezione di determinati profili professionali. Ci sarebbe la sua stessa grafia in quei “pizzini” finiti nelle mani della Finanza e della Procura di Nocera Inferiore. Adesso, la presenza di Maria Teresa Dato sembra tenerle compagnia quando si parla di sospetti e compatibilità.
matilde guerra