“Non sorprendono più di tanto – ha dichiarato il Presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – i risultati delle interviste realizzate dal nostro Centro Studi con un campione delle imprese associate. E’ da tempo, infatti, che sosteniamo che il principale problema del Mezzogiorno e della Campania non è affatto la carenza di risorse pubbliche, ma, soprattutto, la scarsa capacità di spesa derivante da una macchina amministrativa lenta e spesso poco competente rispetto alla gestione delle procedure per la realizzazione delle opere programmate. Da anni, ormai, ci siamo dichiarati disponibili a mettere in campo gratuitamente task force di tecnici per affiancare le Amministrazioni, soprattutto quelle piccole, dove si rivelano gravi carenze di professionalità all’interno degli organici. Ma non abbiamo mai ottenuto risposte ed i risultati sono ben evidenti dal punto di vista della spesa effettivamente erogata. Il disastro che si palesa all’orizzonte per i piccoli Comuni in seguito all’accelerazione della spesa dei fondi Ue è solo un esempio di come siano andate le cose proprio quando c’era maggiore bisogno di immettere liquidità nel tessuto economico e produttivo allo stremo dopo anni di crisi durissima ”. “Ora – ha continuato Lombardi – le imprese della filiera delle costruzioni mostrano un atteggiamento maggiormente fiducioso perché emergono segnali allo stato nascente di una possibile inversione di tendenza, anche se in larga parte dovuta, nel settore edilizio, a quanto le aziende stanno facendo da sole: cogliere, in attesa di investimenti pubblici annunciati ma mai partiti, la micro/domanda privata derivante dagli sgravi fiscali destinati alle ristrutturazioni ed all’efficientamento energetico. In maniera coerente con questo tipo di analisi i risultati dell’indagine qualitativa del nostro Centro Studi evidenziano un maggiore atteggiamento critico verso le P.A. delle imprese più grandi in attesa, pare di capire, di provvedimenti operativi più sostanziali in termini di opere pubbliche ”. “Insomma – ha aggiunto ancora Lombardi – sono i piccoli e i piccolissimi che stanno principalmente movimentando lo scenario delle costruzioni, nonostante non sia ancora cambiato l’approccio del circuito del credito che non consente in maniera diffusa di porre mano agli indispensabili piani i ristrutturazione del debito ”. “Non resta quindi- ha concluso Lombardi – che auspicare una profonda revisione delle procedure burocratiche/amministrative da un lato ed una vera accelerazione dei programma di spesa dei fondi europei della nuova programmazione che restano, al momento, l’unico bacino finanziario realmente disponibile per attivare un programma ampio ed articolato di investimenti pubblici dedicati al cruciale ambito delle infrastrutture: senza un radicale ammodernamento della rete logistica per il trasporto di persone e cose diventerà sempre più difficile per le nostre aziende competere sui mercati interni ed internazionali”.