E’ forse la vera intoccabile di Palazzo Mayer; la dottoressa Immacolata Di Saia in questi anni ha visto “cadere” tutti coloro che avevano chiesto le sue dimissioni. Nel primo sindacato Pasquale Aliberti lasciò andare via mezza giunta comunale, piuttosto che assecondare la loro richiesta di rimuovere la professionista casertana. Giacinto Grandito, Sabato Cozzolino, Guglielmo D’Aniello, Cristoforo Salvati, tutti lasciarono l’esecutivo non riuscendo a spuntarla contro la Di Saia. Aliberti per la segretaria comunale ha sempre avuto piena e totale fiducia, a differenza di molti suoi assessori, anche attuali, che avrebbero gradito già da tempo una sua sostituzione. La ritengono troppo “attenzionata” e “chiacchierata”, fermo restando la riconoscenza della sua indiscussa competenza in materia. Immacolata Di Saia è stata al centro delle ultime polemiche nel marzo di quest’anno, quando l’Anac definì “inopportuna” la sua nomina a Responsabile Prevenzione e Anticorruzione. “Seppur non sussistendo alcuna incompatibilità della dottoressa Immacolata di Saia, il Consiglio ha deliberato di segnalare al Comune di Scafati, l’inopportunità che un soggetto rinviato a giudizio rivesta il ruolo di Responsabile Prevenzione Corruzione e di responsabile dell’ufficio procedimenti giudiziari”. E’ quanto scriveva la dottoressa Angela Lorella di Gioia, segretario generale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’autorità nazionale presieduta da Raffaele Cantone.
A scrivere all’Anac i consiglieri comunali del Partito Democratico, il capogruppo Vittorio D’Alessandro e Marco Cucurachi. Dal documento si leggeva anche: “per casi simili questa Autorità ha ritenuto che in presenza di un provvedimento di rinvio a giudizio a carico del dirigente responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, l’amministrazione dovrà considerare la possibilità di conferirlo ad altro dipendente al fine di assicurare a questa figura la necessaria imparzialità ed autonomia valutativa”. Non tardò la replica del primo cittadino: “E’ assurdo che il segretario generale dell’Anac esprima valutazioni in merito al ruolo di Responsabile anticorruzione del Comune di Scafati, assunto gratuitamente dalla dott.ssa Di Saia. Chiederò un’audizione con Cantone affinché ci possa spiegare quali sono i “casi analoghi” citati genericamente dalla sua Segretaria nella nota (visto che non è firmata dal Presidente dell’anticorruzione) – spiegava ancora Aliberti – Chiederò, inoltre, che venga avviata un’interrogazione parlamentare per verificare in che modo una nota indirizzata esclusivamente al sindaco possa essere arrivata nella mani del Pd scafatese. C’è un chiaro sospetto che il Segretario generale dell’anticorruzione possa avere un’asse politico con il Pd in Campania”.
Gianfranco Pecoraro