di Andrea Pellegrino
A quanto pare sulla Tari i revisori dei conti sono andati in difficoltà. Al punto che gran parte delle considerazioni relative al piano finanziario della tariffa esplicitate all’interno del parere allegato al bilancio di previsione che martedì approderà in aula consiliare, traggono spunto da un articolo del “Sole 24 ore”. In pratica Roberto Celano, consigliere comunale d’opposizione, tra i primi a segnalare anomalie rispetto al ruolo Tari, avrebbe fatto prima a leggersi l’articolo di Stefano Pozzoli del Sole 24 ore, pubblicato il 13 aprile 2015. Certo qualcosina cambia ma gran parte del contenuto segue lo scritto del giornalista economico. La questione ruota tutto intorno al “fondo svalutazione crediti” – sostanzialmente il contenitore che misura quanti negli anni non hanno pagato i tributi comunali – e la sua presenza o meno tra le voci del piano finanziario della Tari. Da chiarire che la presenza del fondo svalutazione crediti appesantisce la tariffa, dunque la «bolletta» dei cittadini salernitani. Un quesito che non sarebbe stato risolto dal collegio dei revisori che riporta quasi integralmente frasi dell’articolo del Sole 24 ore. Compresi i suoi interrogativi. Come questo: «Da qui il problema di coordinamento con le previsioni del Dlgs 118/2011: portare a disavanzo la quota parte della Tari non riscossa cos’altro è se non fare pesare il costo del servizio a carico della fiscalità generale?». Una domanda sottoposta dal giornalista e rilanciata dai revisori del comune di Salerno. Ma non è l’unica frase vittima del “copia ed incolla”. Eppure sarebbe bastato uno sguardo alla pronuncia della Corte dei Conti che rispondendo alle perplessità di un Comune, in merito all’accantonamento del fondo svalutazione crediti scrive: «La Sezione ritiene che la questione dell’inseribilità di tali voci, riferite alla TIA-1, nel piano tariffario della TARI debba trovare risposta negativa».