«Se ad oggi, non sono ancora stati avviati i lavori per la costruzione del termovalorizzatore della provincia di Salerno, e se è stata aperta una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea, con il rischio di sanzioni economiche oltremodo gravose per il nostro Paese, è dipeso esclusivamente da una totale mancanza di collaborazione con l’Amministrazione provinciale da parte del Governo nazionale e dall’ostruzionismo del Comune di Salerno». È quanto scrive il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli, in una lettera al Commissario Europeo per l’Ambiente, Janez Poto?nik, inviata anche al presidente del Consiglio, Mario Monti, al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, al presidente della Commissione Parlamentare per l’emergenza rifiuti, Gaetano Pecorella, e al governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro. «La principale responsabilità – spiega – è senza dubbio da imputarsi all’operato del Comune di Salerno, ed in particolare del suo sindaco, dott. Vincenzo De Luca, il quale non soltanto negli anni in cui è stato Commissario straordinario per la realizzazione del termovalorizzatore, ha saputo esclusivamente impegnare ingenti e sproporzionate quantità di denaro pubblico sia per l’esproprio dei suoli sui quali doveva sorgere l’opera in questione, sia attribuendo, in maniera giudicata illecita dalla Procura di Salerno, incarichi lautamente compensati a funzionari e dirigenti dell’amministrazione comunale (vicenda, quest’ultima, per la quale è attualmente imputato in un processo penale che si sta celebrando dinanzi al Tribunale di Salerno); ma soprattutto, allorché l’incarico di Commissario Straordinario gli è stato tolto dal passato Governo ed attribuito al sottoscritto, ha messo in atto una campagna di vero e proprio boicottaggio, culminata addirittura nella adozione di una variante urbanistica relativamente all’area sulla quale sarebbe dovuto sorgere l’impianto, in modo tale da impedirne l’edificazione: ciò proprio durante lo svolgimento della gara d’appalto, condizionando così in modo evidente la libera partecipazione alla stessa e causando sicuramente una turbativa al suo regolare e sereno svolgimento (anche per questa vicenda il sindaco è sotto processo grazie all’azione della Procura di Salerno)».
Il presidente Cirielli ripercorre, poi, i successivi passaggi dopo l’espletamento della gara, l’attesa di circa un anno “perché la Prefettura di Milano, dopo diversi solleciti da me effettuati, finanche direttamente al Ministro degli Interni, rilasciasse la prescritta informativa antimafia per la Società Daneco Impianti srl, con sede a Milano, risultata provvisoriamente aggiudicataria dell’appalto” e conclude esprimendo il suo rammarico.
«L’Ente da me presieduto non solo non ha ricevuto, a parte la Regione Campania, collaborazione alcuna dalle altre amministrazioni presenti sul territorio né dal Governo nazionale, ma che anzi, le stesse hanno determinato ulteriori rallentamenti e difficoltà nella gestione di una procedura, già di per sé molto complessa, volta alla realizzazione di un’opera che lo stesso Governo e l’Unione Europea, in più riprese, hanno dichiarato indifferibile per la sua rilevanza strategica nella risoluzione della emergenza rifiuti che attanaglia la Regione Campania».