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di Alfonso Serra
MERCATO SAN SEVERINO. «Erano possedute da Satana e le ho uccise per liberarle dal diavolo, poi ho cercato di suicidarmi per sfuggire da lui». Questo il drammatico racconto del 32enne Giovanni De Vivo che martedì scorso ha ucciso la 58enne madre Antonietta De Santis e la 29enne sorella Deborah De Vivo. L’uomo, dopo aver strangolato la madre (nei pressi della porta di ingresso dell’abitazione al civico 19 di via Fenizia, nei pressi dell’ufficio postale centrale), si è avventato sul corpo della sorella, probabilmente rompendole il collo e soffocandola con un cuscino e colpendola con una forchetta. Credeva, secondo il suo racconto, che le due donne fossero possedute dal diavolo e quindi, uccidendole, voleva liberarle. Poi, Giovanni è uscito sul balcone e per «sfuggire a Satana» si è lanciato dal balcone ma, essendo al primo piano, si è fratturato un piede e si è provocato delle abrasioni e ferite sanguinati. E’ quindi risalito per le scale in casa e il sangue a terra ha attirato l’attenzione dei vicini di casa che si sono incuriositi. Giovanni ha poi tentato di suicidarsi con una busta di plastica senza riuscirci, poi ha pensato di morire dissanguato. L’arrivo dei carabinieri e delle forze dell’ordine ha salvato la sua vita e lo hanno portato all’ospedale “San Giovanni i Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, dove è tuttora ricoverato al reparto detenuti. De Vivo è stato interrogato dal sostituto procuratore Amedeo Sessa della procura di Nocera Inferiore che questa mattina affiderà l’incarico al medico legale per eseguire l’autopsia sul cadavere delle due donne. Un’operazione che rischia di rilevare particolari investigativi non fondamentali. Al centro dell’inchiesta ci sono i disturbi psichiatrici di cui soffriva notoriamente il giovane presunto assassino e quindi l’indagine potrebbe chiudersi in breve tempo.