Intitolare la biblioteca comunale a Italo Rocco, educatore, scrittore, poeta, fondatore della rivista Silarus nel 1962, primo segretario della sezione DC di Battipaglia e dirigente scolastico illuminato. A lanciare la proposta all’amministrazione guidata dalla sindaca Cecilia Francese è il consigliere comunale Mimmo Zottoli. A breve, infatti, dovrebbe essere aperta e resa fruibile la nuova biblioteca, che sarà a disposizione dei giovani e di tutta la comunità. «Nel 1987, in occasione dei quarant’anni della storia della Repubblica, la Camera di Commercio di Salerno, nell’annoverare la nostra città tra i cento comuni che avevano maggiormente contribuito alla ripresa della Nazione, segnalò Italo Rocco come personalità eminente della cultura cittadina. Ma non è solo questo. Nei miei ricordi di ragazzo – racconta Zottoli – ho raccolto testimonianze di parenti e amici che, nel primo dopoguerra, quando Battipaglia era completamente distrutta, frequentarono la scuola del professore Italo Rocco, ospitata nel palazzo Turco, uno dei pochi edifici superstiti. Rocco, coadiuvato dalla consorte Aurora Galdi, prima donna laureata della Piana del Sele (Università degli Studi di Napoli Federico II, 1938), insegnava a figli di contadini, operai, commercianti e notabili della città: dalle elementari alle medie, fino alle superiori, tutti seguivano le lezioni dei coniugi Rocco in uno stanzone del palazzo Turco. Banchi verdi e una lavagna di ardesia erano disposti accanto a severe ed eleganti librerie e a un’enorme scrivania. I libri tappezzavano le pareti rimaste scoperte e due scritte memorabili colpivano l’immaginario degli alunni. La prima: “Una casa senza libri è una casa senza dignità” di Edmondo De Amicis; e soprattutto l’altra: “Qui i morti vivono ed i muti acquistano la favella”. Tralasciando titoli accademici, sillogi poetiche, saggi, premi e riconoscimenti di rilievo nazionale e internazionale – prosegue il consigliere comunale – la rivista Silarus, nata all’ombra dei templi di Paestum, dalla Magna Grecia giungeva alle Università e agli Istituti di Cultura di tutto il mondo. Tra le firme che ne hanno fatto la storia figurano Nicola Abbagnano, Ettore Paratore, Antonino Zichichi, Domenico Rea, Michele Prisco, Mario Pomilio: nomi irripetibili della cultura italiana. Ebbene, credo che le due frasi citate, da riportare nella nostra biblioteca, assicurino ad Italo Rocco l’intitolazione dell’istituto nella sua interezza, nel ricordo commosso di quanti furono da lui educati. Un’educazione ai valori, al Bello e al Bene, che solo la Cultura può donare».





