La cura e la tutela degli animali dovrebbero rappresentare un faro di altruismo e compassione in ogni comunità civile. Purtroppo, il mondo del volontariato animalista rivela spesso un sottobosco torbido, dove l’amore incondizionato rischia di essere sopraffatto da logiche di competizione e, in casi estremi, di speculazione. Una situazione drammatica che ha trovato il suo epicentro nel comune di Buccino, con l’associazione “Ciotole Piene”, recentemente al centro di un sequestro di cani in seguito a una denuncia. La vicenda di “Ciotole Piene” non è un caso isolato. La Dott.ssa Maria Pia Cerulo, ex addetta stampa a livello nazionale e regista cinematografica, ha fornito una testimonianza diretta e dettagliata che getta una luce inquietante su questo fenomeno. Lei stessa ha rilevato in esperienze pregresse come alcune volontarie antepongano un’emotività distorta, spesso alimentata da rivalità, al reale benessere degli esseri viventi di cui dovrebbero prendersi cura. Il dramma si consuma quando questo strapotere si traduce in scelte deleterie che, come verificato a Buccino, possono condurre persino alla morte degli animali. Non può esserci spazio per alcuna emozione che non sia il bene supremo dei cani. L’esperienza diretta della testimone con l’associazione in questione si è rivelata estremamente negativa. La controversia è scoppiata a seguito del sequestro dei cani, un evento che, pur nascendo da un’esigenza di legalità, rischia di generare un ulteriore dolore: il trasferimento degli animali in canili. L’alternativa del rifugio gestito da volontari, sebbene l’idea sia eccellente, si scontra troppo spesso con una preparazione logistica e un’efficienza carenti. Vi sono, purtroppo, ombre che si allungano anche su altre realtà di volontariato locale. La regista racconta, ad esempio, della sua negativa esperienza con un’altra associazione, “Ciotole Vuote”, dove, pur avendo già un cane adottato e curato con attenzione maniacale (cibo biologico, nutrizionista canina, addestramento positivo), si è vista negare l’affido per ragioni non chiare. L’animale che voleva salvare si trova, a quanto afferma, ancora recluso in un box, in un luogo che pare essere infestato da pulci, un dettaglio che solleva seri interrogativi sulle condizioni igienico-sanitarie di alcune strutture di accoglienza. L’episodio più grave, per cui viene richiesto un intervento urgente della magistratura, riguarda la gestione di un giovane Pitbull. Alcuni conoscenti della regista, seriamente intenzionati ad adottare questo bellissimo cucciolo gestito da “Ciotole Piene forever”, furono inizialmente informati che l’animale era stato felicemente adottato dall’attuale vicesindaco del Comune. Questa informazione, per la quale esisterebbe un riscontro in un post pubblico, si è rivelata falsa. Contattata direttamente, la vicesindaco ha smentito l’adozione, rivelando una dinamica assai più inquietante. Per “aiutare” l’associazione, che non sapeva dove collocare il Pitbull, l’alto funzionario comunale avrebbe deciso di sistemarlo in un recinto non a norma in una sperduta zona rurale. L’epilogo è drammatico: lasciato solo, il cucciolo è fuggito ed è, a oggi, disperso. La Cerulo si interroga con urgenza: a chi era intestato legalmente questo cane? Quali procedure di affido sono state seguite? Il Pitbull aveva due richieste di adozione eccellenti e pronte: è inaccettabile che per una gestione improvvisata, un essere vivente abbia dovuto affrontare la solitudine e l’ignoto. Le domande sull’intestazione legale e sul rispetto delle procedure di microchip e affido all’associazione, che, a suo dire, non avrebbe i requisiti, restano senza risposta. Stando a quanto emerso, proprio nella giornata di ieri i cani sarebbero finiti in strada e i volontari che li tenevano in gestione hanno rifiutato ogni aiuto. La volontaria, da ieri guardia agro forestale e presto guardia zoofila ha tutti gli effetti, è pronta ad agire per vie legali, se necessario. Il sindaco di Buccino, proprietario legale dei cani in virtù del randagismo sul territorio comunale, è stato avvisato di queste irregolarità, anche tramite PEC. Nonostante il ruolo di garante, il Primo Cittadino non ha fornito spiegazioni sul diniego dell’adozione richiesta e, secondo la testimone, ha costantemente rifiutato di ascoltare le verità sulla situazione di “Ciotole Piene”, anche quelle volte al miglioramento. È un atteggiamento di chiusura che si inserisce in una più ampia problematica localistica, un atteggiamento separatista che ostacola il progresso, persino a discapito di piccole creature indifese. Un ulteriore elemento critico riguarda la condotta sanitaria della Presidente di “Ciotole Piene”. La stessa testimone racconta che, per una questione di orgoglio e per l’insistenza nel volere un veterinario di zona, è stato rifiutato il ricovero immediato di cuccioli affetti da massiccia infestazione parassitaria, pur essendoci cliniche veterinarie H24 nella vicinissima Battipaglia. Il rifiuto di accettare l’aiuto offerto, con la disponibilità a coprire personalmente le spese, ha avuto conseguenze fatali: almeno tre cuccioli, forse anche cinque, sono deceduti. Si tratta di un dramma evitabile, frutto di un rifiuto di collaborazione che ha prevalso sull’obiettivo primario del salvataggio. Questo atteggiamento si riflette anche nella scarsa visibilità e nella bassa risonanza della pagina Facebook dell’associazione, un elemento che inevitabilmente ostacola il processo di adozione. La testimone lancia un appello affinché su questa e altre vicende simili venga fatta luce dalla Magistratura. Si chiede che i controlli sui volontari e sulle associazioni siano estremamente più severi per debellare ogni forma di speculazione o incompetenza emotiva. Forte della sua esperienza, la regista mette la sua rete e la sua professionalità al servizio della causa. Insieme a personaggi dello spettacolo, tra cui Patrizia Pellegrino, avanzerà una proposta per il riconoscimento del maltrattamento di cani e la conversione delle attuali strutture in vere e proprie oasi di recupero. L’obiettivo è stabilire una capienza massima di non più di 150 cani per struttura, un modello di eccellenza già operativo, come dimostra l’Oasi Brenda di Rieti. Questa struttura gestisce un cane a un costo competitivo, molto inferiore a quanto spesso pagato dai Comuni per una gestione insufficiente. L’implementazione di fondi europei potrebbe facilmente colmare l’eventuale “gap” finanziario per sostenere un modello di eccellenza. La situazione a Buccino, con “Ciotole Piene”, ora tristemente “vuote di tante cose”, è un monito. Si esorta chiunque possa ad adottare i poveri cuccioli che ora rischiano di finire in canile.





