NOCERA INFERIORE. Blitz della guardia di finanza di Salerno negli uffici del Piano di zona dell’ambito S1. I militari si sono presentati nelle stanze di via Libroia ed hanno acquisito una serie di atti che riguardano la gestione del personale tra il 2010 ed il 2011 oltre alla quella 2013 dell’ambito sociale dell’Agro nocerino sarnese. Portate via tutte le determine relative ai coordinamenti del Piano di zona tra i sindaci del territorio. Sono state anche acquisite tutte le determine dirigenziali dell’area personale che riguardano le decisioni prese dall’allora coordinatore dell’ambito Pasquale Prudenzano. Il professionista nocerino, infatti, era stato scelto per nomina diretta dal presidente del piano, Pasquale Aliberti, sindaco del comune capofila Scafati, senza alcun bando. Proprio la nomina di Prudenzano all’epoca aveva scosso non poco gli animi dei dipendenti a tempo determinato in quanto l’allora coordinatore aveva messo in piedi un sistema di “valutazione” di ogni dipendente sottolineando i “buoni” e “cattivi” dell’ambito S1. A seguito di quella valutazione poi, molti non ebbero il rinnovo del contratto sperato, per fattori economici. Nel mirino dei finanzieri, però, anche la ripartizione dei fondi per quanto concerne la gestione dei servizi sociali ed i singoli progetti firmati dallo stesso Prudenzano. L’inchiesta nasce a seguito di una denuncia firmata dai sindacalisti dell’ambito e da alcuni politici dell’Agro che avevano chiesto chiarezza anche sulla stessa nomina di Prudenzano secondo molti “illegittima”. Infatti proprio sulla scelta unilaterale del professionista nocerino, la dirigente di Angri, Angela Marciano aveva presentato ricorso davanti al Tar ed aveva ottenuto il riconoscimento sperato. Anche per i giudici amministrativi di primo grado la nomina era stata illegittima, però, nonostante tutto, anche i coordinatori successivi sono stati nominati allo stesso modo. Il medesimo iter è stato seguito anche per la nomina di Plinio Bartiromo di Nocera Superiore, Gennaro Basile di Sarno e poi di Maddalena Di Somma di Scafati. Tra loro anche Bartiromo, minacciato dall’arrivo di proiettili presso casa sua, aveva denunciato una serie di irregolarità nella gestione del personale al piano di zona. Sul caso personale, a distanza di quasi 5 anni, arriva la certezza che un’inchiesta sulla gestione dei servizi sociali dell’Agro è stata aperta.
Valeria Cozzolino