Scafati. E' scontro tra Aliberti e Scafati in Movimento - Le Cronache
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Scafati. E’ scontro tra Aliberti e Scafati in Movimento

Scafati. E’ scontro tra Aliberti e Scafati in Movimento

Di Adriano Falanga

Pasquale Aliberti non gradisce il rifiuto, tra le polemiche, di Scafati in Movimento a partecipare al tavolo di confronto sul Bilancio che si terrà giovedi 23 presso la sua stanza a Palazzo Mayer. “Le proposte arrivate da Scafati in Movimento, (che in modo improprio si è accreditato il simbolo del M5S) e Scafati Arancione sono molto fantasiose e assolutamente inattuabili, costruite per una politica dei bar e dei marciapiedi – fa sapere il primo cittadino – sfuggono perché non hanno idee concrete e realistiche, preferiscono continuare con la loro politica demagogica e del falso populismo. Da questo momento in poi le proposte “carta straccia” e inattuabili che mi arriveranno al Comune le farò cestinare senza più sprecare il mio tempo in una lettura inutile”.

Ad Aliberti però sfugge che Scafati Arancione ha accettato e sarà invece presente. “Sarà forse il caldo” commenta ironicamente Francesco Carotenuto. “Scafati in movimento non ha mai usato il simbolo del m5s impropriamente  e a Scafati non esiste un movimento ufficiale perche non ci sono eletti” rispondono alla provocazione del primo cittadino gli attivisti di Scafati in Movimento. “Ora dice addirittura di voler chiudere le porte del dialogo e che preferisce cestinare le nostre proposte fatte finora. Ma di quale dialogo parla? Se per dialogo intende i confronti apparenti sappia che non siamo in tv dove se le canta e suona da solo – continuano Giuseppe Sarconio e Ciro Langella  – Infatti dimentica di dire che non ha mai risposto ad alcun progetto o protocollo e mai ci ha chiesto un incontro su qualche proposta da noi presentata a parte l’incontro tenuto un mese fa sul regolamento sullo streaming che però anche li più che un’apertura ci è sembrata una resa dei conti per levare di mezzo qualche pedina scomoda dei suoi. Diciamo no a finte aperture strumentali dall’alto della propria presunzione”.