di Arturo Calabrese
Si amplia ancora di più l’inchiesta sulle multe a Capaccio Paestum, che vede tra gli altri indagati anche l’ex sindaco, già ospite delle patrie galere, Franco Alfieri. Sono oltre trenta i nuovi indagati, o meglio, ora vengono resi noti i nomi. Nel terzo fascicolo compaiono altri grandi nomi. Altisonante è quello di Andrea Campanile, membro, o ex tale, dello staff di Alfieri, anch’egli arrestato il 3 ottobre dello scorso anno. A differenza del suo mentore, finito in gattabuia, venne condotto ai domiciliari. Si continua con Antonio Carrato e Lucia Montechiaro. Tra gli indagati anche Nicola Voso, cittadino di Prignano Cilento, che negli anni scorsi è stato molto vicino ad Alfieri oggi costretto ai domiciliari e con obbligo di dimora a Torchiara. Altri nomi sono quelli di Giacomino Volpe, Antonio Maria Pagano, Demetrio Scandizzo, Carmela Trotta, Mario Benevento, Giuseppe Rizzo, Gerardo Siano, Angela Pellegrino, Venanzio Forte, Carmelo Rizzo, Errico Taddeo, Luca Nastasi, Osvaldo Mucciolo, Mario Nastri, Nicola Anastasio, Roberto Ciuccio, Agostino Cobuccio, Michele Nunziata, Lucia Montechiaro, Alfonso Ciccone, Andrea Marra, Agostino Vicinanza, Sabbatino Sica, Daniela Di Motta, Giovanni Corvo, Candida D’Alessandro, Anna Mazza, Teresa Cairone e Giovanna Amandola. Giovani, giovanissimi, meno giovani. Cittadini di Capaccio Paestum o dei comuni vicini, ma anche di Salerno, Battipaglia, dei Picentini, nonché di altre province. Con essi, gli indagati concorrenti sono Giovanni Matonte e Andrea Marciano, che dovrebbero appartenere al corpo di polizia locale. Oltre cento, in tutto, gli indagati di questa inchiesta che vede al centro di essa l’annullamento illecito di verbali elevati dal corpo di polizia municipale di Capaccio Paestum ai cittadini. In qualche caso si è trattato di contravvenzioni rilevate automaticamente da sistemi come autovelox o varchi della zona a traffico limitato. Il comune, con questi annullamenti, ha subito una perdita economica di migliaia e migliaia di euro, a cui avrebbe contribuito, tra l’altro e secondo le accuse, anche il sindaco che, a suo dire, “sapeva fare il sindaco”. Nei tre filoni di inchiesta si leggono nomi di consiglieri ed ex consiglieri, di candidati nelle varie tornate elettorali, e non tutti con le coalizioni vincenti. Ci sono nomi di candidati che dai palchi attaccavano il “sistema”, ma che nel frattempo a quel “sistema” contestato in campagna elettorale devono l’annullamento di una multa. A tutti questi indagati si aggiungono l’ex comandante della polizia locale di Capaccio Paestum, Natale Carotenuto, e la sua omologa Sofia Anna Strafella. Dovranno rispondere in tribunale delle accuse. Gli indagati, insieme ai rappresentanti del corpo, avrebbero falsificato alcuni documenti al fine di poter annullare, in autotutela, le multe. Anni di indagini e intercettazioni hanno portato a scoperchiare un vaso di Pandora, e le conseguenze sono quelle ben note, capaci di creare un terremoto nelle amministrazioni cilentane e provinciali. L’inchiesta è andata avanti e sono numerosi i cittadini a cui sono state notificate le conclusioni delle indagini. Una grande onda che si è abbattuta sul territorio e che potrebbe non essere la sola, senza escludere categoricamente l’arrivo di un devastante tsunami.





