Il "Muro" di Sapri nella Guerra Fredda dei balneari - Le Cronache Attualità
Attualità Sapri

Il “Muro” di Sapri nella Guerra Fredda dei balneari

Il “Muro” di Sapri nella Guerra Fredda dei balneari

Antonio Manzo

Nasce il Muro di Sapri È il segno italiano che arriva dal Cilento nella “guerra fredda” inscenata dai balneari italiani contro le direttive europee che obbliga lo Stato a mettere sul mercato le concessioni balneari. Perché a Sapri? Non è causale. Al Lido La Lazzarella, abusivo fin dal 2023 per la scadenza della concessione c’è una ruspa che movimenta sabbia e terra per costruire un argine alla erosione marina, come è pronto a testimoniarti uno dei due operai presenti sulla spiaggia, ancora inondata da sole autunnale. E’ il lido al centro del giudizio del Tar che bocciava il provvedimento di proroga del Comune e ordinava l’immediata esecuzione dell’ordinanza che, invece, accoglieva il ricorso dell’Autorità Garante del Mercato. A gennaio 2025 il lido in questione come tutti quelli con concessione balneare scaduta a dicembre 2023 cercava personale. Ma è il lido del Muro, sia pure sensibilmente denominato La Lazzarella, che ora fa notizia. E’ di sabbia grazie al lavoro di una ruspa che ha spostato la sabbia nei pressi del lido. Inutile raccontare l’avventura dei giorni dall’inizio dell’anno vissute dalle ambientaliste di Sapri sballottolate per la ricerca di informazioni sulle presunte autorizzazioni ai lavori oltre che al funzionamento del lido tra Capitaneria di Porto, Carabinieri e Ufficio Tecnico Comunale. Ma il fatto davvero singolare è che il Comune non contento della bocciatura della proroga al Tar ora pensano di far ricorso in Consiglio di Stato sempre con lo stesso pool di avvocati esterni ai quali va giustamente pagato il loro impegno professionale. Sono i legali Giulio Caccciapuoti, Maria Rosaria Mazzacano e Gaetano (Nino) Giordano. Chi propaganderà la mancata proroga cosiddetta “tecnica” adottata ad esempio dal comune di Sapri con il Comune che non dà vita ad alcuna procedura selettiva delle concessioni limitandosi astrattamente l’aggiudicazione delle procedure di affidamento entro il 31 marzo 2026? C’è l’obbligo di procedere con gare a evidenza pubblica per il rilascio delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, in applicazione ai principi generali a tutela della concorrenza. Immaginarsi solo cosa potrà accadere nei comuni stretti tra necessità legislative e occasionismo clientelare se non di adesione ai voleri dei clan della camorra.Sapri è una terra difficile. Bella cartolina del Cilento ma con doppia immagine. Da una parte, applaude l’eroismo dell’imprenditore Marciano che dopo 65 anni, per conto del Comune, abbattè il mostro dell’ex cementificio e dall’altro lascia nella solitudine la consigliera comunale di opposizione Anna Marmo dopo la rissa al porto di Sapri e inseguita nei pressi dell’ospedale di Sapri da parte di un aficionado dell’amministrazione in carica. Inutile chiedere dell’opposizione che pure erano compagni di strada della minoranza con Anna Marmo : quella di destra di Nicodemo Giudice, titolare di uno storico albergo sul lungomare e quella di Forza Italia di Emanuele Vita molto noto in città per le sue recenti battaglia a sostegno delle battaglie pacifiste di Flotilla. C’è a Sapri la voce di un collega della Rai, Pasquale Scaldaferri, che sul magazine La Voce del Meridione esortava a non abbassare la guardia, paventando oggi a Sapri “chi ha l’imprudenza di esercitare il dissenso subisce la censura, la criminalizzazione e non ancora il pestaggio. Anzi, dopo i fatti del porto quel limite è stato pericolosamente superato: si tenga alta l’attenzione e la vigilanza contro soprusi, angherie e sopraffazioni. Ché il confine tra spranghe e pistole è decisamente labile!”. Dopo Casal Velino, Camerota, Torraca c’è Sapri con il suo Sistema Cilento, tanto spudorato da far impressionare la gentile Spigolatrice che troneggia sul lungomare. In attesa che anche per lei venga messo il bavaglio a chi offende l’onore della comunità saprese.