De Luca fa tenerezza - Le Cronache Attualità
Attualità Salerno

De Luca fa tenerezza

De Luca fa tenerezza

Il Governatore (ancora per un mese) della Campania dr. Vincenzo De Luca si aggira per i quartieri del centro a caccia di barboni e disturbatori vari della quiete. Tra i consensi dei cittadini stanchi del degrado e dell’abbandono. De Luca ne ha per tutti, a partire dagli assessori fino ai vigili e agli impiegati comunali negligenti. Ha lo stesso piglio e la stessa grinta di quando, trenta anni fa, andava a caccia di prostitute fastidiose sulla litoranea e ambulanti di ogni colore che davano fastidio ai negozianti contribuenti. Insomma, il cliché vincente che lo vedeva più applaudito, alla processione di San Matteo, del Santo Patrono. Solo, che adesso non funziona più. Non funziona perché, a parte i consensi di pancia dei delusi dell’Amministrazione Comunale, i guasti della città sono troppo grandi perché li si possa cancellare con una lavata di faccia.

De Luca è stato onnipotente protettore dell’Amministrazione Comunale, né lui lo ha mai nascosto. E’ intervenuto in tutte le cerimonie di inaugurazione, a partire da Luci d’Artista per finire alle fontanelle pubbliche di quartiere. Cari salernitani, tutto questo che vi arriva lo dovete sempre e solo a me! Questo era il massaggio, e il popolo osannante gli ha sempre creduto. Ma ci sono cose dove il quasi ex Governatore non può scherzare. Tanto che si guarda bene dal parlarne in questo anticipo di campagna elettorale per il futuro posto di Sindaco di Salerno. Per esempio, anziché incitare i responsabili della Sicurezza (Tringali in primis) ad essere più attivi (non si sa come, vista la carenza di Polizia Municipale) su problemi comunque residuali di spettanza anche della Questura, perché il Governatore De Luca non si rifà una passeggiata sulla spiaggia di Pastena, che ha fatto ridere tutta la città? Eppure all’inaugurazione c’è andato! Ma non sapeva guardare con i suoi occhi lo sconcio all’ambiente che è stato creato? E non sapeva sgridare i responsabili di quell’insulto all’ambiente costato milioni di euro? E poi, che razza di politica di corto respiro e di poco spessore è questa che si limita a lanciare i vecchi messaggi di ordine e pulizia, trascurando di affrontare gli scatafasci ambientali causati dalla bulimia delle grandi opere raffazzonate tecnicamente, pur di far circolare decine di milioni di euro? I soldi della spiaggia fasulla non potevano essere orientati al recupero degli spazi pubblici e degli edifici in dissesto? Come il vecchio Tribunale, sfruttando la legge del federalismo demaniale culturale, per cui il vecchio Tribunale veniva gratis al Comune con un uso destinato al miglioramento educativo e culturale per una città dalla grande storia artistica dimenticata. Peccato che De Luca si limiti a girare ancora per i vicoli e le piazze come un vecchio cane da guardia che continui ad abbaiare agli sconosciuti senza rendersi conto che serve un cane nuovo e più sveglio per rendere più efficace e credibile il servizio di guardiania. Ma per De Luca tutto ciò che profuma di cultura è inutile e dannoso. Questo significa che, nella sua visione, considera cinicamente tempo e risorse perdute quei progetti che non parlano subito alla panza della gente comune. Abbiamo capito. Non ci resta che sperare in un interlocutore che presto sostituirà a Palazzo Santa Lucia il simpatico, ma vecchio bulldog che sa ancora mordere gli straccioni di piazza, ma non sa vedere lontano, come un cane da guardia più giovane, i pericoli veri che corre la Casa. Che sono l’incultura dilagante, il degrado economico degli antichi quartieri, abbandonati senza incentivi alla proliferazione di bottegucce di ciarpame, il deperimento fisico degli edifici storici, la disarmonia degli interventi strutturali sulla città, l’arricchimento dei costruttori, che finiranno per essere un partito a sé stante come gli oligarchi di Putin e i miliardari alla Trump.

Su questo si gioca la politica progressista del futuro. Fico lo ha già capito, anche se viene sfottuto da chi, con il ghigno del bulldog, pensa ancora di essere vincente.

Michelangelo Russo