Salernitana, nessuno meglio di Raffaele - Le Cronache Salernitana
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Salernitana, nessuno meglio di Raffaele

Salernitana, nessuno meglio di Raffaele

La Salernitana è un cantiere aperto. Il campionato è ancora lungo. Il calendario è irto di ostacoli. Tutte frasi fatte che, a questo punto della stagione, ci stanno. Alzi la mano, però, chi si aspettava un inizio di stagione così fulminante da parte dei granata. Proprio in virtù di una rosa rinnovata in toto, incluso un allenatore -Pino Raffaele- che ha una filosofia di gioco tutta da studiare, il ruolino di marcia di Capomaggio e compagni fa ancora più impressione. 19 punti nel carniere, frutto di sei vittorie, un pareggio sul difficilissimo campo del Casarano e di una battuta d’arresto rocambolesca arrivata dopo tre quarti di gara dominata e persa, nonostante il doppio vantaggio, dopo essere rimasti in inferiorità numerica, sono davvero tanta roba. E’ assolutamente prematuro fare paragoni, visto che il calcio è rapidamente cambiato in questi anni, ma è anche vero che solo rapportandosi al passato si può comprendere meglio cosa davvero sta realizzando questa Salernitana. Ed analizzando il ruolino di marcia delle Salernitana che, dal 1989/’90, hanno poi vinto il campionato di serie C (o Lega Pro dir si voglia…), quella di mister Raffaele vanta, dopo le prime otto giornate, il miglior rendimento. La squadra di mister Giancarlo Ansaloni e di capitan Agostino Di Bartolomei, a questo punto della stagione, era ancora imbattuta ed aveva 12 punti in classifica, 16 se ci fossero stati i tre punti a vittoria, frutto di quattro vittorie, contro Sambenedettese, Puteolana, Torres e Francavilla, e di altrettanti pareggi, contro Andria, Siracusa, Ischia e Giarre. Al termine della stagione la Salernitana riuscì a tornare in B dopo 24 anni classificandosi al secondo posto alle spalle del Taranto. Più a rilento il cammino della prima Rossilandia, nel torneo 1993/’94. Tre vittorie, contro Ischia, Avellino e Casarano, quattro pareggi, contro Leonzio, Matera, Chieti e Lodigiani, ed un ko a Reggio Calabria portarono in dote 13 punti. Un avvio a rilento che servì ad ingranare le marce in primavera, quando la Salernitana riuscì a centrare la qualificazione ai play off, poi vinti grazie alle vittorie ai danni della Lodigiani, nella doppia sfida di semifinale, e poi, in finale, della Juve Stabia. Molto più brucianti gli avvii di campionato delle Salernitana 2007/’08 e 2014/’15, targate rispettivamente Agostinelli (poi sostituito da Fabio Brini) e Menichini. Entrambe riuscirono a centrare cinque vittorie e tre pareggi, conquistando 18 punti, comunque uno in meno rispetto alla Salernitana attuale. Al termine della stagione entrambe le squadre granata vinsero il campionato e tornarono in cadetteria spuntandola, rispettivamente, su Ancona e Benevento giunte seconde. Precedenti di buon auspicio che, però, non potranno né dovranno essere presi come modello. Quella citata è storia mentre il proprio futuro, questa Salernitana, dovrà costruirselo giornata dopo giornata e, solo alla fine di questa massacrante stagione, si potranno tirare le somme e, magari, finire anch’essa agli annali.