Da tempo, ormai, la storica esperienza delle sezioni di partito è andata persa; non ci sono più le sezioni, o ce ne sono poche, si discute sempre meno e, soprattutto, è venuta a mancare quella componente essenziale che veniva definita pedagogia politica. L’arte dell’improvvisazione, così cara agli italiani, è diventata la regola anche in politica: si nasce candidati, spesso senza un percorso, un cursus honorum, una gavetta. E i risultati sono quelli che quotidianamente osserviamo. A invertire la rotta potrebbero essere i forum dei giovani, luoghi aperti al confronto e nei quali le nuove generazioni familiarizzano con l’amministrare, la democrazia e il consenso.
Ne parliamo con il presidente provinciale di Azione Luca Forni. Presidente Forni, i forum dei giovani possono rappresentare davvero un luogo di formazione per le classi dirigenti di domani? Sono dei luoghi apartitici, è vero, ma dove ci si confronta, si lotta fino all’ultimo voto e, soprattutto, si familiarizza col processo democratico.
“Ha ragione. Ha ragione soprattutto nel sottolineare che sono luoghi sì apartitici ma non apolitici. Anzi, è proprio la politica a farla da padrona. Vorrei, a questo proposito, sottolineare due cose: la prima è che, in questo modo, i ragazzi e le ragazze escono dalla loro bolla mediatica, dai loro like e dai loro commenti sotto qualche post e si confrontano faccia a faccia, senza la possibilità di spegnere un dispositivo e troncare una discussione. In secondo luogo, proprio questo processo rafforza la democrazia in un’epoca in cui ne abbiamo davvero bisogno. Mi spiace constatare che, in una città di assoluto rilievo per la provincia di Salerno come Nocera Inferiore il forum rappresenti l’ennesima, vana promessa da campagna elettorale”.
Ecco, a questo proposito qualche giorno fa un giovane esponente di Azione, Antonio Maria Schiavo, ha denunciato l’inerzia dell’amministrazione proprio rispetto alla mancata istituzione del Forum dei Giovani cittadino. Vedo che è un’opinione condivisa.
“Condivisa certamente. Ha fatto benissimo Antonio a denunciare questa mancanza perché quando mancano spazi per i giovani, che gli consentirebbero di esprimersi, di lavorare per la propria città, è sempre un fallimento. E soprattutto mi chiedo perché? Cosa costa istituirlo? Qualcuno, maliziosamente, può pensare che non piacciano luoghi nei quali può annidarsi il dissenso! Nella sua bella intervista, Antonio dice – e mi fa piacere riportarlo qui – “Spesso abbiamo l’impressione di essere stranieri in patria, privi di luoghi in cui far sentire la nostra voce”. È drammatico. Ed è tanto più drammatico se si pensa alla costante e continua emigrazione che vede tanti giovani scappare dal nostro territorio. Figli di Nocera, figli della provincia di Salerno, figli della Campania e del Meridione costretti a cercare spazi e pane altrove. Basterebbe poco, basterebbe solo una volontà politica più chiara e decisa”.
Altrove, invece, il Forum dei Giovani è una realtà, come a Scafati. Ne parliamo con due membri: Antonio Palomba e Daniele Ranieri. Antonio, perché hai deciso di candidarti all’Assemblea del Forum dei Giovani e, soprattutto, cosa rappresenta per te questa esperienza?
“La mia candidatura al Forum dei Giovani di Scafati nasce dal desiderio di riscatto verso un territorio e una generazione che, troppo spesso, sono stati messi in disparte dalle istituzioni. Con le giuste scelte politiche, la nostra città ha tutte le carte in regola per offrire opportunità e spazi di aggregazione al tessuto giovanile dell’Agro nocerino-sarnese e del salernitano. Il Forum – se gestito come si deve – può diventare davvero uno strumento fondamentale per dare voce alle esigenze delle nuove generazioni, avvicinandole alle istituzioni e trasformandosi in un punto di raccordo capace di costruire una società più moderna e inclusiva”.
Daniele, veniamo a te. Quali iniziative aveva già concretizzato e quali quelle future?
“Al momento abbiamo concentrato le nostre energie sulla preparazione di una programmazione di lungo periodo per garantire un’ottima gestione del mandato. Accanto a ciò, abbiamo già organizzato un torneo sportivo con l’obiettivo di integrare le realtà rionali presenti sul territorio e stiamo collaborando all’organizzazione di un fantacalcio a scopo sociale in cui le quote di adesione saranno utilizzate per acquistare defibrillatori da installare nel territorio comunale. I programmi dell’assemblea sono numerosi e diversificati: nel mio caso, in qualità di responsabile del gruppo “Politiche Sociali, Politiche Culturali, Eventi e Spettacoli”, sto lavorando attivamente con i membri di riferimento per organizzare incontri tematici di sensibilizzazione con le scuole della città. Inoltre, sono in programma una seria di eventi periodici mirati a creare luoghi di aggregazione, che ritengo essere una delle principali necessità per i giovani scafatesi”.
Presidente Forni, in conclusione, cosa possiamo aspettarci da questo esperimento?
“Possiamo e dobbiamo aspettarci tanto, a mio modo di vedere. Principalmente perché, come dicevo, i Forum hanno il merito di dare ai giovani un luogo fisico nel quale incontrarsi e discutere. E poi perché insegna loro l’attenzione al rispetto dei tempi, a parlare in pubblico che non è mai cosa da poco, a cogliere sfumature e feedback di chi ascolta. Come si diceva prima, se be gestiti possono davvero essere una fucina di classe dirigente e una scuola utilissima per far crescere tanti territori”.






