di Erika Noschese
Un’ombra familiare torna ad allungarsi sulla sanità italiana: i dati recenti mostrano un incremento dei casi di Covid-19, con un aumento di positività e ricoveri, seppur non ancora ai livelli delle ondate passate. A lanciare un messaggio di cautela e a sottolineare il ruolo cruciale della medicina territoriale è il dottor Elio Giusto, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Salerno.
Il dottor Giusto ha fornito una panoramica chiara e dettagliata della situazione, evidenziando come l’attività del SARS-CoV-2 “continua a non restare statica”. A livello globale, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) confermano un trend in crescita: “nei 28 giorni che vanno dal 4 al 31 agosto 2025, il numero di nuovi casi segnalati è aumentato rispetto al periodo precedente, con molti Paesi delle Americhe e dell’Europa che mostrano un incremento superiore al 10%”.
La tendenza si riflette in modo specifico in Italia, dove “l’incidenza settimanale dei casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 04/09/2025 – 10/09/2025 è di circa 5 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente, che registrava 3 casi per 100.000 abitanti”. Un dato che non è solo un numero, ma un segnale che i medici di base, come ha sottolineato il dottor Giusto, avvertono quotidianamente. “I medici di famiglia, che rappresentano il primo presidio di salute sul territorio, segnalano un numero crescente di pazienti con sintomi: circa 4 pazienti su 5 presentano sintomi di Covid al momento della diagnosi”. L’incremento dei casi, inoltre, non è omogeneo per tutte le fasce d’età. L’analisi del dottor Giusto evidenzia una vulnerabilità particolare tra le persone più anziane: “l’aumento riguarda in particolare le fasce di età più alte: 80-89 anni e oltre i 90 anni mostrano i tassi di incidenza più elevati”. Questo dato è cruciale perché, sebbene il sistema ospedaliero non stia subendo uno “stress su scala nazionale”, è proprio in queste fasce d’età che la gravità della malattia può richiedere “cure più intense”. Le ragioni di questo aumento sono molteplici e interconnesse, come spiegato dal segretario Fimmg. Tra i fattori che potrebbero contribuire a questa ripresa, il dottor Giusto ha elencato: nuove varianti, dato che “il virus continua a mutare e varianti con maggiore capacità di trasmissione possono svolgere un ruolo”; la riduzione della protezione immunitaria, poiché “col passare del tempo, l’immunità — sia da vaccino che da infezione pregressa — può ridursi, specialmente nelle persone più anziane o fragili”; la ripresa dei contatti sociali, dato che “la mobilità, le attività indoor e i contatti tra diverse fasce d’età favoriscono la diffusione del virus”; e una minore attenzione nelle misure preventive, dal momento che “l’uso ridotto della mascherina e la scarsa ventilazione degli ambienti chiusi incidono sul contagio”.
In questo scenario, la figura del medico di famiglia emerge come un punto fermo e insostituibile. Come ha rimarcato il dottor Giusto, questi professionisti “svolgono un ruolo cruciale nell’intercettare precocemente i casi, orientare i pazienti verso percorsi diagnostici corretti e monitorare l’evoluzione clinica, soprattutto delle persone fragili”. Davanti a un quadro epidemiologico in evoluzione, la strategia di difesa principale resta una: la vaccinazione. Il dottor Giusto è categorico: “accanto alla sorveglianza epidemiologica, le vaccinazioni restano il pilastro della prevenzione”. Il segretario della Fimmg provinciale di Salerno ha sottolineato l’importanza non solo della vaccinazione anti-Covid, che “riduce il rischio di forme gravi e di ospedalizzazione, soprattutto negli anziani e nei soggetti fragili”, ma anche della vaccinazione antinfluenzale. Questa seconda, in particolare, è fondamentale “per limitare i sintomi respiratori stagionali, ma anche per ridurre la probabilità di complicanze dovute a una coinfezione con SARS-CoV-2”. Ancora una volta, i medici di famiglia sono al centro di questa strategia di prevenzione. “Sono i principali interlocutori dei cittadini in merito alle vaccinazioni: forniscono informazioni, valutano la storia clinica dei pazienti e propongono le soluzioni più adatte, diventando il punto di riferimento essenziale nella tutela della salute pubblica”. Un ruolo di mediazione e informazione che si rivela indispensabile per superare le esitazioni e le false informazioni.
La situazione attuale, dunque, sebbene non allarmante come le precedenti ondate, richiede attenzione e prudenza.
L’aumento dei casi, soprattutto tra gli anziani, è un segnale che non può essere ignorato. Il dottor Giusto ha chiuso la sua dichiarazione con un appello alla responsabilità collettiva: “la figura del medico di famiglia si conferma centrale nell’individuazione, gestione e prevenzione dei casi. Affiancare la vaccinazione anti-Covid a quella antinfluenzale e mantenere comportamenti responsabili può fare la differenza per proteggere le persone più vulnerabili e contenere l’impatto sanitario”. La prevenzione, l’informazione corretta e un dialogo costante con il proprio medico di fiducia restano, oggi più che mai, gli strumenti più efficaci per affrontare l’evoluzione della pandemia.





