San Gennaro non fa miracolo, De Luca e Fico distanti - Le Cronache Ultimora
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San Gennaro non fa miracolo, De Luca e Fico distanti

San Gennaro non fa miracolo, De Luca e Fico distanti

Il sangue di San Gennaro si scioglie nel giorno della sua festa, alle 10.08. I fedeli riuniti in Duomo tirano un sospiro di sollievo visto che il mancato prodigio è presagio di brutte notizie. Ma il santo dei napoletani non fa il miracolo di una pubblica ed ostentata cordialità politica tra il governatore Vincenzo De Luca ed il candidato del centro sinistra Roberto Fico, verso il quale il presidente della giunta regionale in carica continua a riservare stoccate polemiche. Entrambi erano tra le autorità presenti, ma seduti in posti distinti e lontani: tra di loro nessun saluto a favore dei fotografi presenti per catturare l’attimo. I due sono arrivati in orari diversi: prima Fico e successivamente De Luca. Come da cerimoniale, in Cattedrale sono stati fatti sedere in posti distanti: De Luca tra le autorità nel primo banco sul lato destro dell’altare, vicino al sindaco Gaetano Manfredi – con il quale peraltro come la storia recente insegna il rapporto non è assolutamente dei migliori – mentre Fico in seconda fila sul lato sinistro. E nessuna occasione di incontro c’è stata, né i due l’hanno cercata, nemmeno al termine della celebrazione. A fermarsi con i giornalisti è stato Fico ma, dopo il vertice di giovedì della coalizione di centrosinistra (al quale ha partecipato anche il vice presidente della giunta, Fulvio Bonavitacola molto vicino a De Luca), l’ex presidente della Camera si è soffermato solo sui temi dell’omelia del cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia: “E’ stato un messaggio importante, un messaggio su Gaza, sulla sofferenza che c’è lì, sui bambini sterminati, con anche un appello affinché Israele si fermi. E’ un messaggio fondamentale ed è il messaggio che oggi deve restare”. E ai giornalisti che chiedevano anche un’opinione sull’altro tema affrontato dal cardinale inerente le difficoltà con cui si scontrano i cittadini, quali la mancanza di lavoro, Fico ha risposto: “Il tema del lavoro è una linea d’azione importantissima e fondamentale”. Dal canto suo il sindaco Manfredi arrivando al Duomo ha spiegato di aver “sentito Roberto Fico e mi ha detto che è stato un incontro molto positivo”, riferendosi al vertice della coalizione di centrosinistra. Ma il miracolo di San Gennaro è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato in cui versa anche l’altra sponda, il centrodestra, ancora senza candidato. I cronisti hanno avvicinato l’ex ministro Gennaro Sangiuliano, e gli riferiscono delle voci che ritirano in ballo il suo nome – già emerso prima della vicenda Boccia – come candidato della per la Campania. “Mi candido a sindaco di Parigi” è stata la risposta. Al di là della battuta, il dato certo è che il candidato ancora non c’è. E dal centrodestra locale non arrivano indicazioni ma solo critiche a quanto avviene nel campo largo. “De Luca ha un tratto di coerenza, Fico è un nome costruito a tavolino – dice il vicesegretario regionale di Fi Gianfranco Librandi – un’illusione di cartapesta che alla prima prova reale rischia di sgretolarsi come un castello di sabbia”. “É significativo – aggiunge il responsabile enti locali della Lega in Campania Luigi Barone – che dal primo tavolo del cosiddetto ‘campo largo’ in Campania non sia emersa alcuna foto ufficiale. Nessuna immagine condivisa, nessuna stretta di mano pubblica. Un dettaglio che dice molto sul clima e sull’effettiva compattezza di questa coalizione. Evidentemente, conclude, “Fico non ha considerato una ‘foto opportunity’ la possibilità di comparire accanto a Mastella, De Luca e Cesaro”