di Andrea Pellegrino
Si studiano le carte. E da ieri mattina i legali delle forze d’opposizione in Regione Campania sono al lavoro su più fronti. A partire dalla “sconvocazione” della seduta consiliare di ieri mattina, avverso la quale sarebbe partita una diffida nei confronti del consigliere anziano Rosetta D’Amelio per la procedura utilizzata. Tecnicamente, infatti, la seduta sarebbe andata deserta, con alcuni consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che avrebbero tentato anche di insediarsi in aula. Ma per alcuni di loro – secondo la denuncia del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio – non sarebbe arrivato neppure il badge. Tant’è che anche in questo senso pare sia partita una diffida nei confronti del dirigente della struttura che tra l’altro ieri mattina non avrebbe consentito l’accesso neppure ai deputati del centrodestra, facendo blindare il palazzo del Consiglio da poliziotti in tenuta antisommossa. Ma al vaglio degli avvocati dei vari schieramenti c’è la costituzione in giudizio contro il ricorso presentato da Vincenzo De Luca avverso il provvedimento di sospensione firmato da Renzi. Ed al centro delle valutazioni pare che ci sia un problema di competenza. In pratica quale tribunale si debba esprimere sulla vicenda De Luca. Dunque, Napoli, Roma o addirittura Salerno. Roma perché il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri è stato firmato e prodotto a Palazzo Chigi; Salerno, invece, perché la sentenza di condanna che ha fatto scattare la Severino per l’ex sindaco è arrivata dal tribunale del capoluogo provinciale. Procedure che sono al vaglio dei partiti e dei rispettivi legali mentre da ieri è partito un vero e proprio attacco politico a Matteo Renzi ed al partito democratico. «La Campania è ostaggio dei problemi giudiziari di De Luca – dice Valeria Ciarambino, capogruppo M5S – e si sta andando avanti di forzatura in forzatura, di illegittimità in illegittimità. Siamo riusciti a scongiurare che Renzi facesse una legge ad personam per salvare De Luca – ha affermato -. L’ha sospeso in tutta fretta e l’ha comunicato al Prefetto che poi ha provveduto a notificarlo a De Luca e al Consiglio. C’è un caos istituzionale – ha concluso – che era previsto ed avevamo denunciato già prima delle elezioni chiedendo di ritirare la candidatura di De Luca». E anche dal centrodestra, ieri riunitosi al centro direzionale, è partita l’offensiva, con tanto di polemica: «Non siamo stati autorizzati a entrare nel palazzo del Consiglio regionale» – ha denunciato Paolo Russo, coordinatore di Forza Italia a Napoli. «I funzionari ci hanno riferito che non potevamo stare nel palazzo – dice – perché non essendoci Consiglio non potevamo entrare e ci hanno chiesto: ‘Non metteteci in difficoltà’».