Lombardi: 4,4 miliardi di spesa pubblica paralizzati - Le Cronache Attualità
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Lombardi: 4,4 miliardi di spesa pubblica paralizzati

Lombardi: 4,4 miliardi di spesa pubblica paralizzati

Oltre cinquecento decreti attuativi ancora non adottati e leggi (con relative risorse) sostanzialmente paralizzate. È la situazione che emerge dal monitoraggio effettuato dall’Ufficio Studi di Federcepicostruzioni incrociando i dati OpenPolis, OpenParlamento e del Dipartimento per il programma di Governo (Undicesima relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi del 28 giugno scorso). L’analisi mette in luce una situazione critica che impedisce l’effettiva attuazione delle leggi approvate e blocca consistenti risorse pubbliche. Il Governo Meloni – non a caso – ha ritenuto di limitare il rinvio a provvedimenti attuativi proprio per rendere immediatamente efficaci le misure adottate e prontamente disponibili le risorse stanziate, ma permane un meccanismo di ingolfamento laddove questa delega normativa e regolamentare è inevitabile. «Possiamo purtroppo parlare di una vera e propria crisi normativa – commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – con tante leggi che rinviano per l’attuazione a decreti attuativi non ancora emanati, con effetto paralizzante delle leggi medesime e conseguente blocco delle risorse stanziate. Il Governo si è posto la priorità di sbloccare i provvedimenti attuativi che sbloccano risorse uguali o superiori a 10 milioni di euro: ma le difficoltà permangono per la stragrande maggioranza dei provvedimenti che appunto prevedono stanziamenti più contenuti». I Dati. Ecco la ripartizione aggiornata per ministero, con dettagli su decreti da adottare, scaduti e risorse bloccate (dati in milioni di €) Ministeri responsabili e decreti attuativi da adottare Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale 1, Ministero della cultura 13, Ministero della difesa 6, Ministero della giustizia 11, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste 19, Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 38, Ministero della salute 40, Ministero del lavoro e delle politiche sociali 25, Ministero dell’economia e delle finanze 87, Ministero delle imprese e del made in Italy 20, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 40, Ministero dell’interno 20, Ministero dell’istruzione e del merito 21, Ministero dell’Università e della Ricerca – MUR 5, Ministero del turismo 3, Ministro per gli Affari europei, l’attuazione del PNRR e le Politiche di coesione territoriale 3, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie 2, Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità 1, Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare 9, Ministro per la Pubblica Amministrazione 7, Ministro per le disabilità 4; Ministro per lo Sport e i Giovani n.d., Presidenza del Consiglio dei ministri 24. Le conseguenze Le conseguenze concrete di questa situazione sono, ovviamente: Leggi inattuate: Senza decreti attuativi le leggi rimangono lettera morta e non producono effetti concreti nei settori coinvolti; Congelamento dei fondi: I ritardi creano un blocco illimitato delle risorse stanziate, dall’ambiente all’istruzione, dalla sanità alle infrastrutture; Scadenze disattese: Molti decreti attuativi non solo mancano, ma hanno già superato la data di scadenza prevista dalla normativa, accrescendo rischio e inefficienza. I provvedimenti legislativi fermi per termini di emanazione scaduti senza il varo dei decreti attuativi sono 54, e sono ben 103 i decreti non ancora emanati, relativi a vecchie leggi di bilancio. «Purtroppo – aggiunge il presidente Lombardi – siamo in presenza di una tendenza cronica, non temporanea, nonostante il pur apprezzabile impegno del Governo; il livello di attuazione puntuale rimane basso e le difficoltà si protraggono da legislazioni precedenti, non solo in corso». La proposta di Federcepicostruzioni Per evitare un ulteriore indebolimento delle politiche pubbliche e garantire la piena applicabilità delle leggi, Federcepicostruzioni propone: Sblocco immediato dei decreti attuativi pendenti, con priorità per quelli scaduti o con risorse bloccate; snellimento procedurale: Introduzione di tempi certi, procedure semplificate e rendicontazione trasparente per ciascun decreto; accountability amministrativa: Assegnazione chiara di responsabilità e monitoraggio continuo, con pubblicazione dei ritardi e delle risorse sbloccate. Ecco le più importanti conseguenze legate alla mancata emanazione dei decreti attuativi: Sanità: Fondi Pnrr per la telemedicina e l’assistenza domiciliare: risorse ferme senza decreto attuativo, rallentando la digitalizzazione del Ssn; Incentivi per la stabilizzazione del personale sanitario: mancano i decreti che definiscono modalità e tempi per le assunzioni. Politiche Sociali: Assegno di inclusione e potenziamento dei servizi sociali: ritardo nell’erogazione dei fondi ai Comuni, con conseguenze sulle famiglie vulnerabili; Misure per caregiver familiari: fondi previsti in legge ma bloccati senza atti attuativi. Ambiente e Transizione Energetica: bonus per l’efficientamento energetico e le comunità energetiche: molti interventi attesi dalle imprese non partono senza decreti tecnici. Fondi per il dissesto idrogeologico: Oltre mezzo miliardo non utilizzabile. Agricoltura e Filiera Alimentare: Sostegni alla filiera agroalimentare e ai giovani agricoltori: norme approvate ma inattuate, con bandi fermi. Infrastrutture: Piani di ammodernamento della rete ferroviaria e stradale: risorse ferme nei cassetti dei ministeri. «Il problema purtroppo non è nuovo – dice il presidente Lombardi – già nel 2024, come evidenziato, i decreti mancanti erano oltre 540: invece di diminuire sono appunto aumentati. Oggi si aggiungono decreti scaduti e ritardi su misure PNRR, con impatti diretti su sanità, lavoro, transizione verde, infrastrutture, contrasto al dissesto idrogeologico e coesione sociale. La mancata emanazione di 553 decreti attuativi, molti dei quali relativi a norme già definitivamente approvate e quindi pienamente in vigore, rappresenta un problema istituzionale di portata sistemica. Il blocco di miliardi di euro nelle casse dello Stato richiede una risposta più incisiva da parte del Governo e dei ministeri competenti. Solo attraverso un’azione decisa e trasparente sarà possibile restituire efficacia alle leggi, credibilità all’azione pubblica e fiducia ai cittadini». red.cro