Scafati. Nuovo ritiro dal mercato di conserve sott’olio dopo i recenti casi di botulino con due morti in Calabria.. Il Ministero della Salute ha annunciato un nuovo richiamo precauzionale che riguarda alcuni prodotti a marchio “Terra Mia”, realizzati nello stabilimento di Scafati dell’azienda di Stefano Amura. Quattro i vasetti finiti nel mirino: spicchi di carciofi grigliati, scarole in olio, funghi grigliati e carciofi grigliati, tutti da mezzo chilo e appartenenti a lotti ben precisi. Il consiglio del Ministero è chiaro: non consumarli e riportarli al punto vendita per la sostituzione o il rimborso. Non si tratta della prima volta che l’azienda finisce sotto i riflettori: lo scorso agosto era già stata coinvolta in uno dei due episodi di botulismo registrati in estate, che avevano portato al richiamo di alcuni lotti di friarielli sott’olio commercializzati con i marchi Terra Mia, Vittoria e Bel Sapore. L’attuale richiamo, datato 20 agosto 2025, è stato diffuso pubblicamente dal Ministero solo il 4 settembre, con un ritardo di circa due settimane rispetto alla data riportata nell’avviso. Poche settimane fa lo stesso produttore aveva richiamato conserve di friarielli finite poi al centro dell’inchiesta aperta dalla Procura di Paola dopo i due focolai di botulino che in estate hanno provocato gravi intossicazioni e due decessi a Diamante. Pèr questa vicenda la magistratura inquirente della cittadina calabrese ha iscritto 10 persone nel registro degli indagati. Tra queste ci sono l’ambulante che ha venduto i panini, tre responsabili delle aziende produttrici dei friarielli e sei medici delle strutture sanitarie del Cosentino che hanno avuto in cura le due persone prima del decesso. Tornando ai sott’oli finiti sotto sequestro, l’azienda con stabilimento a Scafati ribadisce il carattere “precauzionale” della misura e invita chiunque abbia acquistato i prodotti coinvolti a non consumarli. La vicenda riporta in primo piano un tema delicato: quello della sicurezza alimentare. Le conserve sott’olio, molto amate nelle case e nelle cucine tradizionali, sono anche tra i prodotti più delicati. Questo provvedimento, in risposta a una sospetta contaminazione microbiologica, ha sollevato infatti preoccupazioni tra i consumatori, rendendo importante essere informati e precauzionali.





