di Erika Noschese
Avrebbe contattato telefonicamente il fratello prima di consegnarsi alla giustizia, Christian Persico, 36 anni. L’uomo, sabato scorso, ha ucciso la sua ex compagna, Tina Sgarbini, 47 anni, entrambi residenti a Montecorvino Rovella, dopo un suo rifiuto nel ricominciare la storia d’amore, interrotta per volontà di lei dopo dieci anni di vita insieme ed una convivenza. Secondo quanto emerso finora, dopo aver compiuto il delitto e lasciato un biglietto di scuse ai genitori, Persico si sarebbe recato in un bar della località San Pietro per fare colazione. Subito dopo sarebbe iniziata la fuga: consapevole di essere braccato dalle forze dell’ordine, in stato confusionale ha attraversato a piedi alcune zone del paese, arrivando persino a introdursi nelle fognature. Poi, il salto di 11 metri dal ponte dell’Auditorium. Una caduta violenta che lo ha fatto perdere i sensi. Secondo quanto ricostruito ieri, una volta ripresosi, il 36enne avrebbe raggiunto telefonicamente il fratello, che in quel momento si trovava presso la stazione dei carabinieri di Montecorvino Rovella, raccontandogli – in preda alla disperazione – quanto accaduto. Sarebbe stato proprio il fratello a convincerlo ad arrendersi e a consegnarsi alle forze dell’ordine. Christian Persico avrebbe quindi accettato “l’invito”, fermandosi su un muretto lungo la Strada Provinciale 26/B. Il fratello lo ha aspettato alla stazione dei carabinieri, andando via solo verso le 21 circa. Persico è stato condotto ieri presso la caserma di Battipaglia e, davanti ai pubblici ministeri, si è avvalso della facoltà di non rispondere, assistito dal suo legale, l’avvocato Michele Gallo. Il pubblico ministero ha convalidato il fermo con l’accusa di omicidio pluriaggravato. «L’ho visto solo per il tempo strettamente necessario all’interrogatorio e nelle prossime ore presenterò un’istanza per poter avere un colloquio con lui», ha dichiarato l’avvocato Gallo. Il 36enne, al termine dell’interrogatorio, è stato trasferito presso il carcere di Fuorni, in attesa della convalida dell’arresto, arrivata poco dopo. Il legale di fiducia lo ha descritto come «lucido e tranquillo». A Battipaglia era giunto nella tarda serata di sabato, limitandosi a fornire le proprie generalità. Al momento, nessun commento ufficiale sul biglietto che l’uomo avrebbe lasciato alla famiglia, nel quale avrebbe scritto di aver «fatto una cazzata». «Ho saputo che si parla di questo biglietto, ma io non ne so nulla. Non ho alcuna certezza che esista né sul suo eventuale contenuto», ha chiarito ancora l’avvocato Gallo, spiegando di aver illustrato al suo assistito «solo i suoi diritti e le facoltà, come è giusto che faccia un difensore». Intanto, in attesa dell’esame autoptico previsto nei prossimi giorni, è stato effettuato un primo esame esterno sul corpo di Tina Sgarbini. Il medico legale Marina D’Aniello ha parlato di «asfissia meccanica esterna», precisando all’Ansa: «Al momento posso solo confermare che il decesso è avvenuto per asfissia meccanica esterna. Potrebbe essere stata strangolata o potrebbe esserle stato introdotto qualcosa in bocca, ma siamo nel campo delle ipotesi. Le certezze arriveranno con l’autopsia». Intanto, il sindaco Massimo D’Onofrio ha garantito pieno sostegno ai familiari. «Passerà almeno una settimana prima dei funerali, visto che non è stata ancora fissata la data dell’autopsia». Il sindaco, che conosce personalmente sia la famiglia della donna che quella dell’uomo, le ha descritte come «molto riservate», sottolineando che «dall’esterno non c’erano segnali, ma non possiamo sapere cosa accadesse realmente nell’intimità della coppia. Detto questo, il mio invito è quello di rivolgersi agli sportelli dedicati anche di fronte al minimo segnale d’allarme. A Montecorvino, presso la sede della Asl, è disponibile una psicologa per offrire supporto a chiunque ne abbia bisogno. Gli strumenti ci sono, ed è fondamentale utilizzarli», ha aggiunto il primo cittadino.





