Olga Chieffi
Ancora un appuntamento con il grande jazz per “Le Corti dell’Arte” a Cava de’ Tirreni, rassegna giunta alla XXXV edizione, firmata da Giuliano Cavaliere e realizzata dall’Accademia Jacopo Napoli. In una serata tributo alla musica di Tony Williams, tra i più venerati batteristi della storia del jazz, ad esibirsi sul palco allestito nel giardino di Palazzo San Giovanni, oggi, alle ore 20.30 sarà lo straordinario quintetto di Roberto Gatto a presentare l’ultimo progetto del batterista romano Time and Life, in omaggio al grande batterista statunitense che appena diciassettenne esordì nel leggendario quintetto di Miles Davis, per percorrere poi una carriera costellata da sperimentazioni. La sua originale esperienza artistica sarà messa in rilievo dal batterista romano di fama internazionale, per cui Williams è stato uno dei punti di riferimento, «Un innovatore, ma soprattutto un grande band leader e compositore» spiega Gatto, che aggiunge «Tony Williams rappresenta quanto di più completo ci possa essere stato nella scena del jazz a partire dagli anni Sessanta». Tony Williams, batterista di grande rilievo tra la metà degli anni ’60 e metà degli anni ’90, nato a Chicago nel 1945, ma cresciuto a Boston dove, grazie al padre anche lui musicista, sassofono, ha modo di iniziare la sua carriera professionistica già a tredici anni con Sam Rivers. Sarà comunque Miles Davis a lanciarlo nel firmamento dei grandi, inserendolo in pianta stabile già dal 1963, fino al 1969, in quello che sarà considerato il suo secondo quartetto e con il quale ha inciso dischi del calibro di “Seven steps for Heaven” (1963), “E.S.P.” (1965), “Nefertiti” (1967) e tanti altri, fino ad arrivare all’ultima sua registrazione con Davis, con il magnifico “In a silent way” (1969). Una collaborazione durata sei anni, in un periodo particolarmente prolifico di Davis. Ma nel frattempo ha continuato l’attività a suo nome, con il gruppo “The Tony Williams Lifetime”, iniziata nel 1965 e conclusa con la sua prematura scomparsa nel 1997, a poco più di 51 anni, per complicazioni a seguito di una banale operazione di cistifellea. Oltre ad essere un batterista apprezzato e richiesto, un po’ da tutti è ancora oggi tenuto in considerazione per le sue doti compositive, incidendo i suoi brani non solo nei suoi dischi, ma anche con Davis e altri. Le collaborazioni sono state infinite, da Herbie Hancock a Jackie McLean, da Sam Rivers a Kenny Doram, Sam Rivers. La sua musica nasce nel mondo del jazz più tradizionale del termine, passando al jazz d’avanguardia, per poi deviare verso il jazz-rock grazie a collaborazioni con musicisti quali Jack Bruce, John McLaughlin, Allan Holdsworth e Larry Young, realizzando esperimenti sonori in tanti territori non usuali. Gatto si presenterò nella sua formazione d’eccezione, in quintetto, con il pianista Alfonso Santimòne, il sassofonista Marcello Allulli timbro del suono corposo, che lo caratterizza, presente anche tra i musicisti che hanno realizzato la colonna sonora del recente film “Scordato” di Rocco Papaleo e Luca Pirozzi, il bassista del gruppo che spazia con le sue collaborazioni tra il mondo del Jazz e quello del pop. Tutti i brani eseguiti sono presenti nel recente album, ovviamente tutte composizioni di Tony Williams, alcune delle quali presenti anche in alcuni dischi di Miles Davis (The Sourcer del 1967, Nefertiti del 1968 e Miles in the sky del 1968). Parliamo di composizioni, talune, che hanno più di cinquant’anni, ma che ancora oggi hanno una freschezza invidiabile. Il brano di apertura, quasi d’obbligo, immaginiamo sarà “There comes a time”, di sicuro il brano più famoso tra tutti, ed inciso da tutti. Tra gli altri brani eseguiti, alcuni sono stati registrati anche con Miles Davis (“Pee Wee” in Sorcerer, o “Hand Jive” in Nefertiti), mentre altri saranno estrapolati dall’ultima discografia di Williams (“Ancient Eyes”, “Geo Rose”, e “Creatures of Conscience”), quindi, Juicy fruit, scritto nel 1990, che aprirà la porta ai bis.





