Pronto soccorso: Roma come il Ruggi di Salerno - Le Cronache Ultimora
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Pronto soccorso: Roma come il Ruggi di Salerno

Pronto soccorso: Roma come il Ruggi di Salerno

Michelangelo Russo

La trasmissione di Report di domenica 17 agosto, alle ore 22.15, ha mandato in onda le immagini inquietanti del disservizio del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tor Vergata di Roma. Immagini già viste nella trasmissione di La Sette del gennaio 2024 sul Pronto Soccorso di Salerno, compresa quella di un’anziana signora legata strettamente alla sua barella. Non abbiamo ulteriori dettagli per esprimere giudizi completi. Sta di fatto che il parallelo istintivo con quanto visto nella trasmissione di un anno e sette mesi fa a Salerno viene automatico. La magistratura salernitana rispose ad una interrogazione parlamentare dell’On.Le Bicchielli, assicurando tutto il proprio impegno per accertare tutte le eventuali responsabilità penali. Al momento deve ritenersi che l’inchiesta sia ancora in corso. Quello che allarma è che la prassi di legare i ricoverati al proprio letto di contenzione, possibile solo in via eccezionale e per motivi chiaramente documentati nella cartella clinica e nel brogliaccio degli infermieri (come afferma la Cassazione), sembra invece una prassi attuata anche in uno degli Ospedali più importanti della Capitale. Difficile, per ora, conoscere gli esiti dell’inchiesta di Report sul fronte giudiziario capitolino. Ma sarà possibile accedere ai documenti dell’inchiesta salernitana, quando l’indagine sarà finita? La risposta, secondo una consolidata prassi giudiziaria, è certamente negativa. Copie degli atti d’indagine, a inchiesta finita, possono essere rilasciate soltanto alle persone interessate. Cioè soltanto agli indagati e alle persone danneggiate dal reato, nonché ai loro rispettivi difensori. I giornalisti, quindi, non sono persone annoverabili tra questi soggetti. In merito, la Procura di Salerno non ammette eccezioni. Sul suo portale telematico, la Procura di Salerno specifica infatti che copie dei procedimenti archiviati possono essere rilasciate solo al “diretto interessato”. Quindi, non ai giornalisti. Ma qualcosa sta forse per cambiare. Il nuovo Procuratore di Salerno sarà o Raffaele Cantone, Procuratore di Perugia, o Domenico Airoma, Procuratore di Avellino. Entrambi conosciutissimi, e stimati è dir poco. Cantone è stato per anni Presidente dell’Autorità Anticorruzione. Airoma è stato Procuratore ad Avellino; sotto la sua guida sono state condotte inchieste eccezionali sulla pubblica amministrazione e sulla criminalità economica, in discontinuità con il passato. Entrambi dotati di profonda cultura e sensibilità democratica. Difficile quindi che prosegua la lettura restrittiva, nei confronti dei giornalisti, che vede questi ultimi esclusi dall’accesso agli atti dei processi archiviati. In particolare, Cantone si è già espresso come Procuratore di Perugia. In una nota ufficiale del 2022, Cantone ha dichiarato che “Il giornalista può certamente rientrare tra i soggetti titolari di un interesse a richiedere copia di atti processuali non più segreti, per consentirgli l’esercizio del diritto dovere di informazione garantito dall’art. 21 della Costituzione”. E’ verosimile che, se nominato, Cantone darà una direttiva simile anche per la Procura di Salerno. Come è verosimile che, se nominato, anche Airoma sarà della stessa opinione. Attraverso il giornalismo d’inchiesta, così, anche i cittadini potranno leggere le motivazioni delle archiviazioni che hanno riguardato soprattutto fatti di interesse collettivo. E questo è cosa buona per colmare il vuoto d’informazione che, a volte, lascia nel dubbio i cittadini.